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l'intervista

“Positiva la convergenza tra Orlando e Giorgetti”, dice Furlan

Luca Roberto

Le strategie comuni sull'ex Ilva ("la produzione dell’acciaio rimane strategica nel nostro paese), l'agenda Draghi ("dobbiamo creare le condizioni perché le prossime generazioni abbiano un futuro nel nostro paese"). Parla la segretaria generale della Cisl

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Roma. Dice di aver assistito a “un dialogo e una convergenza di intenti assolutamente positiva”. E che “sia il ministro Giorgetti che il ministro Orlando hanno confermato due questioni fondamentali: che la produzione dell’acciaio rimane fondamentale ed è ancora considerata strategica nel nostro paese. E poi, che a differenza degli errori del passato non si è rimesso in discussione tutto”. La segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan ha da poco concluso l’incontro al Mise sull’Ex Ilva. Partecipe, oltre al nuovo titolare dello Sviluppo economico, l’omologo al Lavoro, che si trova a 50 metri di distanza, dall’altra parte di Via Veneto. “Ogni nuovo esecutivo rimette in discussione quello precedente. I due ministri invece hanno confermato l’accordo tra ArcelorMittal e il governo dello scorso dicembre: l’ingresso di Invitalia con gli investimenti tecnologici e ambientali”.

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Roma. Dice di aver assistito a “un dialogo e una convergenza di intenti assolutamente positiva”. E che “sia il ministro Giorgetti che il ministro Orlando hanno confermato due questioni fondamentali: che la produzione dell’acciaio rimane fondamentale ed è ancora considerata strategica nel nostro paese. E poi, che a differenza degli errori del passato non si è rimesso in discussione tutto”. La segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan ha da poco concluso l’incontro al Mise sull’Ex Ilva. Partecipe, oltre al nuovo titolare dello Sviluppo economico, l’omologo al Lavoro, che si trova a 50 metri di distanza, dall’altra parte di Via Veneto. “Ogni nuovo esecutivo rimette in discussione quello precedente. I due ministri invece hanno confermato l’accordo tra ArcelorMittal e il governo dello scorso dicembre: l’ingresso di Invitalia con gli investimenti tecnologici e ambientali”.

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Ma quella con Furlan diventa anche l’occasione per commentare il solco tracciato dalle parole di Mario Draghi. “Il premier ha proposto un programma di governo molto concreto e pragmatico, e usato una frase che mi ha colpito molto. La nostra generazione ha ereditato un paese ricostruito dai nonni con grandissimi sacrifici. Noi dobbiamo creare le condizioni perché le prossime generazioni abbiano un futuro nel nostro paese”. Anche a costo di unire storie ed esperienze così diverse? “Davanti alla grande opportunità del Recovery, ci vuole responsabilità. L’imperativo è mettere al centro il bene comune, che è l’Italia”. Nel discorso d’insediamento si è parlato di giovani, occupazione femminile, ambiente. “Ci vogliono investimenti sull’innovazione, sulla ricerca, sulla scuola, lo sblocco dei cantieri, nuove infrastrutture materiali e immateriali. E poi mi lasci dire che l’economia del futuro o è verde o non sarà. E’ indispensabile un protagonismo del mondo del lavoro, per condividere processi e cambiamenti necessari sia nel modo di produrre, sia per quel che ci sceglie di produrre”, spiega al Foglio in una delle ultime interviste prima del passaggio di consegne a Luigi Sbarra al vertice del sindacato. “Da tempo avevo annunciato che non mi sarei ricandidata. C’è bisogno che questa nuova fase venga gestita da un nuovo gruppo dirigente. Lui è un bravissimo sindacalista con una grande esperienza. C’è un consenso unanime nella Cisl”.

 

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Facendo un salto dal piano teorico alla stretta contingenza, perché considerate la proroga al blocco dei licenziamenti irrinunciabile?” Il tema è: siamo preparati a sbloccarli? La mia risposta è no. In attesa del Recovery plan c’è un clima di sfiducia tra le imprese. E poi in questi mesi dovevamo assolutamente impegnarci in una riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro. Nulla di tutto ciò è stato fatto. Non possiamo immaginare che dalla fine di marzo un lavoratore o una lavoratrice oltre ad avere il terrore di ammalarsi abbia anche quello di essere licenziato”.

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