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Primi passi per rimettere sotto controllo il virus

Giuliano Ferrara

Più poteri a Arcuri, in regime di chiusure progressive della società (troppo) aperta

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Il commissario Arcuri deve essere riconfermato tassativamente. Si può ristrutturare il suo incarico, liberarlo di altri compiti, affiancarlo. Ma alla luce dei fatti e delle osservazioni che soli e sole contano, cambiare in corsa il responsabile del piano vaccinale sarebbe un atto criminale, anzi, peggio che criminale, una palese idiozia. Il primo motivo lo ha illustrato, senza bisogno di parlare del commissario, l’unico intellettuale italiano vivente, uno scrittore di formazione scientifica, ma un laico, un comprendente che non è specificamente competente, però sa, e sapere è un privilegio degli intelligenti anche se common man, estranei all’aristocrazia degli epidemiologi di professione. Parlo di Paolo Giordano, che fossi Draghi o Speranza convocherei immediatamente a Palazzo Chigi per una conversazione informata dei fatti.

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Il commissario Arcuri deve essere riconfermato tassativamente. Si può ristrutturare il suo incarico, liberarlo di altri compiti, affiancarlo. Ma alla luce dei fatti e delle osservazioni che soli e sole contano, cambiare in corsa il responsabile del piano vaccinale sarebbe un atto criminale, anzi, peggio che criminale, una palese idiozia. Il primo motivo lo ha illustrato, senza bisogno di parlare del commissario, l’unico intellettuale italiano vivente, uno scrittore di formazione scientifica, ma un laico, un comprendente che non è specificamente competente, però sa, e sapere è un privilegio degli intelligenti anche se common man, estranei all’aristocrazia degli epidemiologi di professione. Parlo di Paolo Giordano, che fossi Draghi o Speranza convocherei immediatamente a Palazzo Chigi per una conversazione informata dei fatti.

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Giordano scrive che in una pandemia non si può procedere guardandosi i piedi, cioè nel presente, e magari (aggiungo io) andare a sciare perché è costoso per operatori e stato, tra perdite e ristori, fare l’opposto, cioè restare a casa. Il presente sembra dai numeri piatto e relativamente basso in fatto di contagi. Ma non è sotto controllo, aggiunge Giordano, anzi è fuori controllo dal punto di vista della tracciabilità. E in un presente fuori controllo si inseriscono le varianti, che non sequenziamo abbastanza e dunque ci sembrano una replica inessenziale e controllabile come il ceppo da cui variano. Invece ecco Giordano: “E’ plausibile che le vaccinazioni generino una competizione evolutiva più accanita fra il virus e noi, incoraggiandolo a mutare più rapidamente ed efficacemente. Di sicuro, il rischio aumenta se la circolazione rimane elevata. Più lasciamo al virus spazio di mutazione più è probabile che lo sfrutti, e non a nostro vantaggio. Fino al punto di selezionare, magari, una variante che abbia un sostanziale ‘escape immunologico’, che sappia cioè eludere gli anticorpi stimolati dai vaccini. Potrebbe significare ricominciare da capo”.
        

È abbastanza chiaro per i dementi della polemica spicciola o no? Lockdown bestiale e vaccini a tutto spiano, prima che sia troppo tardi. Se si ricominciasse da capo, possibile secondo una possibilità non profetica ma da modello matematico, altro che ristori e perdite, perdite e ristori, l’economia sprofonderebbe nella sfiducia e nel caos, in una specie di nulla. Per non parlare della salute fisica e mentale di milioni di uomini e donne, vecchi e bambini, adolescenti giovani e adulti. Invece di insultare i nostri Fauci perché suonano l’allarme contro la sottovalutazione della terza ondata, invece di esercitarsi nello stucchevole tiro all’Arcuri, dovremmo procedere speditamente, militarizzando la logistica vaccinale per intensificare sforzi che in molti luoghi e settori sono lodevolmente ed efficientemente in corso, e stabilire l’obbligo per i medici di base di partecipare alla campagna. Che cosa fa un medico di base durante una pandemia? Va a sciare? Esercita la facoltà, dico “facoltà”, di non favorire in ogni modo l’uso del principale mezzo di prevenzione e di cura del disastro sanitario?
         

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C’è poi una ragione culturale che milita per Arcuri. Quando in Italia tutti dicono che il tale è un incompetente, un vanesio, un incapace, e scherzano o puntigliosamente cavillano su suoi presunti errori, o anche veri, con un atteggiamento di sostanza iacobonica, è probabile che i goliardi, a dirla buona, o gli stronzi siano quelli all’attacco.

       
L’accanimento, in fatti di giustizia, di cura, di stampa e regime, il vero potere patologico di questo paese, come dicevano i Radicali di una volta, è il peggiore dei peccati, è la torsione acrobatica del critico gratuito, è la semina di sfiducia e intolleranza preventiva. Più poteri a Arcuri, in regime di chiusure progressive della società (troppo) aperta, come le democrazie progressive dell’est Europa. Questo è il primo passo per rimettere sotto controllo un’epidemia con esiti mortali per esseri umani ed economia. 
          
P. s. “Sostanza iacobonica” viene da un simpatico e bravo giornalista, Jacopo Iacoboni, che ha una fissazione mitica peggiore di ogni malattia: crede, di questi tempi, che il problema unico dell’Italia siano i grillini e solo i grillini.

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