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La svolta moderata ed europeista di Salvini smontata in 20 tweet

Luca Roberto

Dall'Unione europea "covo di sciacalli" alla promessa: "Preferiamo stare con il popolo che con i banchieri". Perché sostenere Draghi per il leader leghista vuol dire rinnegare se stesso

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L'altro giorno ha recitato un lungo elenco di ragioni che giustificherebbero il supporto della Lega al governo Draghi, Matteo Salvini. Parlando di sviluppo, lavoro, infrastrutture, taglio delle tasse. E spingendosi, a un certo punto, oltre la soglia di sicurezza della sua stessa ragion d'essere: in particolare quando ha toccato il tasto dell'europeismo, chiarendo che "siamo in Europa, i nostri figli crescono in Europa". Una specie di abiura e transfigurazione, per chi come lui ha costruito, negli ultimi anni, la propria carriera politica e consolidato il consenso con poche, sempiterne ricette: no all'Unione europea delle banche e dei poteri forti. Arrivando a mettere in discussione persino la moneta unica, anche grazie allo stuolo di maitre-a penser (vedi Borghi & Bagnai) che nel tempo sono riusciti a fare delle loro teorie strampalate la linea economica del più antico partito italiano per nascita presente nelle aule parlamentari.

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L'altro giorno ha recitato un lungo elenco di ragioni che giustificherebbero il supporto della Lega al governo Draghi, Matteo Salvini. Parlando di sviluppo, lavoro, infrastrutture, taglio delle tasse. E spingendosi, a un certo punto, oltre la soglia di sicurezza della sua stessa ragion d'essere: in particolare quando ha toccato il tasto dell'europeismo, chiarendo che "siamo in Europa, i nostri figli crescono in Europa". Una specie di abiura e transfigurazione, per chi come lui ha costruito, negli ultimi anni, la propria carriera politica e consolidato il consenso con poche, sempiterne ricette: no all'Unione europea delle banche e dei poteri forti. Arrivando a mettere in discussione persino la moneta unica, anche grazie allo stuolo di maitre-a penser (vedi Borghi & Bagnai) che nel tempo sono riusciti a fare delle loro teorie strampalate la linea economica del più antico partito italiano per nascita presente nelle aule parlamentari.

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Solo che, per quanto uno possa apprezzarne l'evoluzione, basta andarsi a rileggere alcune delle cose scritte da Salvini nel corso del tempo, limitandosi al suo profilo Twitter (e a quello di alcuni dei suoi mentori più stretti), per capire che i casi sono due: o è stato molto bravo ad archiviare in fretta e furia tutte le fregnacce del passato, rinnegando se stesso. O il tentativo di apparire d'un tratto moderato altro non è che una strategia di mimetizzazione riuscita male. Ecco perché abbiamo cercare di raccogliere l'essenza del pensiero salviniano in 20 tweet che resteranno a rapporto, più a lungo di quanto non succeda con un semplice cinquettìo. 

 

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"Schifo per questa Europa, covo di serpi e di sciacalli" 

 

 

"Basta con la dittatura di banche e burocrati. Fuori dall'Euro" 

 

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"Draghi complice di chi sta massacrando la nostra economia" 

 

 

"Oggi è l'Ue la dittatura" 

 

 

"L'Europa dei banchieri verrà licenziata" 

 

 

"Preferiamo il popolo ai banchieri" 

 

"Fermiamo l'Europa delle 4 B"

 

 

"Ue di corrotti, banchieri e massoni" 

 

 

Ai sindaci: "Togliete la bandiera dell'Europa" 

 

"La differenza non è tra fascisti e comunisti" 

 

 

"I complici di Draghi e Merkel ci stanno affamando" 

 

 

"Draghi invita a cedere sovranità? Ma Vaffanbagno"

Borghi: "Draghi dice agli italiani: fatevelo da soli lo shock" 

 

 

"Polonia e Ungheria crescono più di tutti. Guarda caso non hanno l'Euro" 

 

"Loro con i poteri forti. Noi con gli italiani" 

 

 

"Finanza e globalizzazione: modello fallito"

 

 

"Identità contro globalizzazione sarà la nostra sfida" 

 

 

"Elités e poteri forti hanno tradito l'Europa" 

 

 

"Non ci alleeremo mai con qualcuno che preferisce l'Europa delle banche" 

 

"Sono europeista, ma..." 

 

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