La Trasfigurazione del senatore Salvini
Baciato da Draghi, ha detto cose soavi, d’impronta schiettamente europeista. Una resa senza condizioni alla realtà mistica della politica
Chissà se Giotto agli Scrovegni e Raffaello in Vaticano, spalmando colori e linee, linee e colori, pensavano alla Trasfigurazione del senatore Salvini. Sul Monte Citorio invece che sul Tabor, “si trasfigurò davanti a loro, e la sua faccia splendette come il sole e le sue vesti diventarono bianche come la neve”. Mosè e Elia lo affiancavano, come Borghi e Bagnai. Non ho intenzioni blasfeme, e sono notoriamente un devoto della narrazione evangelica, ma la forza del paradosso cristiano si riflette anche nel trasporto di significato, nella metafora civile delle avventure mistiche. Un tizio scaciato che a fianco di fior di fascisti europei invocava rosario alla mano, quello sì in modo blasfemo, il cuore immacolato di Maria per il sostegno a politiche demenziali, nazionaliste, populiste, xenofobe, violente, quello stesso tizio, baciato da Draghi, ha detto cose soavi, improntate a una filosofia di stato e a un’impronta schiettamente europeista, e le ha dette dopo la consultazione alla Camera, dopo una resa senza condizioni alla realtà mistica della politica, in una solenne modalità vocale che voi umani non avreste mai pensato di poter udire.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.