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"È una brava persona". Grillo elogia Draghi e vuole un M5s stile Verdi tedeschi

Simone Canettieri

Il garante arriva alla Camera per riunire i vertici del Movimento e mette in scena una finta telefonata a Fico di 30 minuti: “Dobbiamo entrare”. Ma non vuole la Lega e sogna un ministero della transizione ecologica per Conte

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Inizia con uno show di trenta minuti. Davanti a tutti i ministri uscenti del M5s e al premier dimissionario Giuseppe Conte mette in scena una finta telefonata a Roberto Fico che dura trenta minuti. Un monologo urlato. Il garante, sceso a Roma per appiccicare i cocci della svolta pro-Draghi, ruba la scena a tutti. Dice di parlare al presidente della Camera, ma invece si sta rivolgendo ai presenti affinché registrino bene il messaggio. Davide Casaleggio è presente, ma silente. In sala, oltre alla squadra di governo, ci sono i capigruppo, i vice, il capo politico Vito Crimi. La delegazione che poi entrerà alle consultazioni con il premier incaricato.

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Inizia con uno show di trenta minuti. Davanti a tutti i ministri uscenti del M5s e al premier dimissionario Giuseppe Conte mette in scena una finta telefonata a Roberto Fico che dura trenta minuti. Un monologo urlato. Il garante, sceso a Roma per appiccicare i cocci della svolta pro-Draghi, ruba la scena a tutti. Dice di parlare al presidente della Camera, ma invece si sta rivolgendo ai presenti affinché registrino bene il messaggio. Davide Casaleggio è presente, ma silente. In sala, oltre alla squadra di governo, ci sono i capigruppo, i vice, il capo politico Vito Crimi. La delegazione che poi entrerà alle consultazioni con il premier incaricato.

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Grillo urla a Fico, ma vuole farlo intendere allo stato maggiore del suo partito che “non possiamo non essere della partita, che dobbiamo imporre i nostri temi”. L’ambiente prima di tutto. L’elevato, come si fa chiamare, ha in mente una nuova trasformazione per la sua mutevole creatura: far diventare il M5s una sorta di partito dei Verdi modello tedesco. A cui mettere a capo Giuseppe Conte. Come futuro leader, ma anche ministro di un esecutivo Draghi. Ecco perché in contemporanea, mentre i suoi ragazzi assistono a questo show, lancia sul blog la proposta di un ministero per la transizione ecologica da affidare proprio a Giuseppi, protagonista difficile da collocare quanto da dimenticare, almeno per una parte del M5s.

 

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Alle 12.17, Grillo in total black e senza cravatta entra alle consultazioni con Draghi. Un’ora e passa serrata. Nel corso della quale il garante del Movimento espone al premier incaricato i temi del M5s su ambiente e lavoro (Reddito di cittadinanza). Terminato l’incontro non passa per la Sala della regina - ah, i giornalisti - e si infila nel garage della Camera per montare in auto e andarsene. La solita Beppata che termina l’exploit con una citazione sibillina. Questa volta usa le parole di Platone: “Non conosco una via infallibile per il successo, ma per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti”. Per il Pd, è un modo per dire a Draghi di escludere la Lega dal futuro governo, per quella parte del Movimento che vuole far parte dell’esecutivo è un messaggio ai senatori in rivolta, pronti a tutto: dalla scissione a qualche strillo. Alla fine Grillo confessa di Draghi: “E’ proprio una brava persona”.
Grillo sogna un M5s stile Verdi tedeschi e di Draghi dice: “E’ proprio una bravissima persona”.

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