Elezioni a maggio: non succede, ma se succede? Non possiamo più farci cogliere impreparati, la pandemia c’insegna che ci vogliono piani seri a scenari possibili. E sia le elezioni che la pandemia sono due scenari possibilissimi, che quando avvengono contemporaneamente sono addirittura uno scenario apocalittico: l’ho notato solo io che la cosiddetta “seconda ondata” è partita dopo due settimane esatte dalle elezioni di settembre? Altro che le discoteche: il suffragio universale è un assembramento sin dal nome, capace di promuovere un virus più di quanto faccia con i diritti civili e la volontà popolare. Persone senza distinzione di sesso, età o censo che condividono matite dentro lo spazio asfittico di una cabina elettorale; e poi il problema sarebbero i ristoranti o i teatri!

Elezioni a maggio: non succede, ma se succede? Non possiamo più farci cogliere impreparati, la pandemia c’insegna che ci vogliono piani seri a scenari possibili. E sia le elezioni che la pandemia sono due scenari possibilissimi, che quando avvengono contemporaneamente sono addirittura uno scenario apocalittico: l’ho notato solo io che la cosiddetta “seconda ondata” è partita dopo due settimane esatte dalle elezioni di settembre? Altro che le discoteche: il suffragio universale è un assembramento sin dal nome, capace di promuovere un virus più di quanto faccia con i diritti civili e la volontà popolare. Persone senza distinzione di sesso, età o censo che condividono matite dentro lo spazio asfittico di una cabina elettorale; e poi il problema sarebbero i ristoranti o i teatri!

L’ultima volta abbiamo votato con le mascherine, ma numeri alla mano la misura è stata del tutto insufficiente: non c’è bisogno di un pallottoliere per dire che a causa di quelle elezioni ci sono stati più morti che parlamentari in meno. In caso di elezioni anticipate, serve mettere in pratica anche in questo ambito gli stessi protocolli del Cts impiegati con successo in questi mesi. Intanto, vanno a votare le persone con più di 18 anni d’età, meno di 37 gradi di temperatura e un indice Rt inferiore a 1: si vota solo nelle regioni gialle o bianche, e solo fino alle 18.00. Poi si può fare l’asporto fino alle 22.00: chiami il seggio, ordini e arriva uno scrutatore-rider in motorino, con l’urna elettorale sulle spalle al posto dello zaino portavivande. (Nota bene: niente mancia, altrimenti è corruzione di pubblico ufficiale). Via le vecchie schede elettorali, che andranno a finire nello stesso cassonetto assieme ai menù di carta dei ristoranti; ai seggi solo schede plasticate o si vota con un Qr Code: a ogni elettore viene dato un cellulare copiativo con il quale esprimere la propria preferenza con un click. Cellulare che poi viene sanificato, o gettato in un bidone di acido.

Oppure, meglio ancora: il voto contactless. Ciascuno di noi sarà dotato di una tessera elettorale elettronica, tu arrivi al seggio, passi la scheda sull’urna (elettronica anche lei) che registra il tuo voto e ti rilascia una ricevuta – per incentivare il voto popolare se ne potrebbe fare una lotteria come con gli scontrini. Non si voterà più nelle scuole: il commissario straordinario Arcuri (per gli amici solo “straordinario”, seguito da una risata sarcastica) farà un bando per la costruzione di centinaia di migliaia di seggi a forma di primula, dove la gente si possa recare a votare dentro a cabine elettorali a forma di geranio, ciclamino, fiori di campo, ortica, oppure direttamente dietro a una siepe. Ovviamente, così facendo per far votare tutti ci vorrà un po' di tempo: da un minimo di otto a un massimo di sedici mesi; senza considerare il tempo di messa a punto del nuovo kit elettorale di cui sopra. Ci vorranno tempo e soldi; ci saranno realisticamente ritardi, e Arcuri farà causa a Apple. Nel frattempo, un bel governo tecnico, grazie. Se per un anno Sanremo può fare a meno del pubblico, anche la democrazia può sopravvivere per un anno senza elettori.