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Un mare di costruttori

Un barchino per Conte. I costruttori sono sempre pochi. E adesso anche la Lega vuole i suoi

Sandra Lonardo litiga con Maria Rosaria Rossi. Non partecipa. La fatica di Ricardo Merlo non basta.

Carmelo Caruso

Il gruppo c'è ma solo grazie al sostegno di una senatrice Pd. Baruffe per il simbolo. Maria Rosaria Rossi comincia ad avere un ruolo di riferimento. Nel caos anche la Lega cerca di farsi i suoi costruttori

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Roma. Hanno aperto i porti, ma non sono arrivati i naufraghi. I costruttori sono ancora dieci. Ma c’è qualcosa di inedito. La concorrenza si è allargata. Adesso anche la Lega vuole i suoi. Dal diario di bordo dell’armatore europeista e contiano, Ricardo Merlo: “La barca è salpata. Il presidente del gruppo è il bravissimo Raffaele Fantetti. Ne arriveranno altri. Ma non posso dire niente”. E’ vero che ce l’hanno fatta. E’ vero che i responsabili per Conte sono in mare aperto, finalmente costituiti. E però, i numeri sono sempre quelli e la terra non si avvista. Il barcone è un barchino.  Hanno rischiato pure l’ammutinamento.

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Roma. Hanno aperto i porti, ma non sono arrivati i naufraghi. I costruttori sono ancora dieci. Ma c’è qualcosa di inedito. La concorrenza si è allargata. Adesso anche la Lega vuole i suoi. Dal diario di bordo dell’armatore europeista e contiano, Ricardo Merlo: “La barca è salpata. Il presidente del gruppo è il bravissimo Raffaele Fantetti. Ne arriveranno altri. Ma non posso dire niente”. E’ vero che ce l’hanno fatta. E’ vero che i responsabili per Conte sono in mare aperto, finalmente costituiti. E però, i numeri sono sempre quelli e la terra non si avvista. Il barcone è un barchino.  Hanno rischiato pure l’ammutinamento.

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Il marinaio Maurizio Buccarella, al Senato, racconta che nelle stanze del Maie, insomma, vicino al molo, la senatrice Maria Rosaria Rossi ha avuto “un’incomprensione, io la chiamerei così” con Sandra Lonardo. Le avrebbe detto che nella stiva non c’era posto per il simbolo “Noi Campania” e che aggiungerlo alle sigle “Europeisti-Maie-Cd” era improponibile. L’equipaggio ha dato ragione alla Rossi che dicono essere stata nominata vicesottufficiale di vascello. E’ una donna di esperienza e tutti ne hanno rispetto e ammirazione.

 

Ieri mattina, quando l’àncora è stata sollevata, la senatrice Lonardo li ha dunque salutati. Insieme a loro non ci sta più. E da Napoli rivelano che per farle cambiare idea, il Pd abbia messo a disposizione il suo uomo più dritto, Vincenzo De Luca. “Provi  a convincerla?”. Si è tirato fuori. Non c’è stato nulla da fare. A mezzogiorno, la senatrice Lonardo era sicuramente la donna più cercata di Roma, mentre da Benevento, Clemente Mastella,  illuminava le ragioni della sua Sandra. Al Foglio spiegava che lui aveva un sogno, immaginava dei responsabili-centristi, ma non questi, non sono loro i coraggiosi per l’Italia che aveva in mente. Dov’è l’anima cattolica? “Mi sembra un doppio gruppo Misto,  per non parlare dei movimenti tecnici che hanno generato il gruppo”.

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Si riferiva alla senatrice Tatjana Rojc che ha temporaneamente lasciato il Pd, il suo partito. Lo ha fatto per favorire la navigazione degli europeisti per Conte. Serviva il decimo senatore. Non si trovava e allora è salita sulla scaletta lei. “Mi sacrifico per il bene del paese. Me lo ha chiesto il segretario Zingaretti”. Chi può ancora dire che mancano le anime nobili? Ma qualcuno la conosce la sua storia?  E’ stata eletta dalla comunità slovena ma è soprattutto la donna che da anni studia l’opera di quello scrittore monumento che è Boris Pahor. Si tratta dell’autore di uno dei libri più intensi sulla Shoah, “Necropoli”. Per questo suo testo è stato anche candidato al premio Nobel. Proprio lei doveva fare questo gesto? Sono passati giorni.

 

Bruno Tabacci, uno che quando va in televisione riesce ormai a far alzare lo share, la sua parte l’ha fatta. Ma al Senato? Sembra di stare nel racconto “La grande bonaccia delle Antille” di Italo Calvino. Lo scafo galleggia. Ma non avanza. Secondo le informazioni che arrivano alla buvette, la capitaneria di porto della crisi, Carlo Martelli, Mario Giarrusso e Tiziana Drago, tre ex M5s che non hanno votato la fiducia, sono nelle acque internazionali dal centrodestra. Li vorrebbe addestrare per poi consegnargli un gommoncino: “E perché solo Conte può averli i costruttori?”.

 

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Si è capito che qualcosa stesse andando storto, che i responsabili sono finiti in un una spirale, quando di mattina è apparsa Renata Polverini. E’ stata mandata in aiuto come si manda la Guardia costiera. Chiacchierava con Merlo che è veramente infaticabile e che sintetizzava la difficoltà: “Il problema è che ho parlato con cinque senatori. Quattro di loro vogliono fare i presidenti e uno vuole fare il premier”. Luigi Vitali, di Forza Italia, a tardissima sera si faceva responsabile. Chissà cosa lo ha convinto. Alle 9,09 di oggi ci ha ripensato.

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Anche ieri mancava tuttavia il vento al Conte III. Paola Binetti ha resistito alle parole di miele del ministro Federico D’Incà. Che prosa! Sembrava un poeta del dolce stilnovo. E che occhi languidi. Eh no. La senatrice Udc confermava  che la sua idea di relazione è classica: “Uno con uno e per tutta la vita”. Semplifichiamo. Con Conte (ancora) non ci va neppure se le canta una serenata.

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Maurizio Gasparri, che è stanco di tutto questo libertinaggio, continua a non vedere i margini per un governo Ursula ma “per un governo Ilona”. Più si cercano costruttori e più il volto di Conte scompare. Annotava ancora Gasparri: “Alla fine a me va pure bene. La Binetti li fa diventare cattolici. Se promettono la presidenza a Silvio Berlusconi, quasi quasi entriamo”.

 

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