PUBBLICITÁ

Cosa deve fare Forza Italia

Il Cav. e la salvezza nazionale, parla Giuliano Urbani

Dal Recovery plan a Draghi candidato per il Colle

Marianna Rizzini

"Scrivere il piano come fosse un tedesco a scriverlo", dice il "progettista" di Forza Italia (sua definizione). E poi "puntare sullo sviluppo", rendersi credibili agli occhi dell'Europa dopo anni di appannamento della credibilità. Salvini che candida al Colle Berlusconi:? "Salvini sente che Berlusconi tiene il piede in due staffe, non convinto da nessuna ipotesi"

PUBBLICITÁ

La salvezza nazionale, l’unità nazionale: comunque la si chiami, resta il dubbio sulla fattibilità di un governo che abbia quel nome. E, nel giorno in cui la crisi si avvia verso la salita al Colle, è in particolare Forza Italia, nel centrodestra, a dover ponderare l’ipotesi, smentendo però al contempo smottamenti interni (lo ha fatto ieri Silvio Berlusconi in persona: “Tentare di dividerci è impossibile e inutile”, ha detto il Cav. mentre le voci su eventuali spaccature correvano). Diceva anche, Berlusconi: “La strada maestra è una sola. Rimettere alla saggezza politica e all’autorevolezza istituzionale del Capo dello stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l’unità sostanziale del paese in un momento di emergenza oppure restituire la parola agli italiani”.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


La salvezza nazionale, l’unità nazionale: comunque la si chiami, resta il dubbio sulla fattibilità di un governo che abbia quel nome. E, nel giorno in cui la crisi si avvia verso la salita al Colle, è in particolare Forza Italia, nel centrodestra, a dover ponderare l’ipotesi, smentendo però al contempo smottamenti interni (lo ha fatto ieri Silvio Berlusconi in persona: “Tentare di dividerci è impossibile e inutile”, ha detto il Cav. mentre le voci su eventuali spaccature correvano). Diceva anche, Berlusconi: “La strada maestra è una sola. Rimettere alla saggezza politica e all’autorevolezza istituzionale del Capo dello stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l’unità sostanziale del paese in un momento di emergenza oppure restituire la parola agli italiani”.

PUBBLICITÁ

  

Un nuovo governo (che Berlusconi non definisce “di centrodestra”). E’ possibile? E come deve porsi FI rispetto all’eventualità? Giuliano Urbani, che di Forza Italia è stato, dice sorridendo, non tanto “uno dei fondatori” quanto “il progettista”, poi ministro e a lungo parlamentare, pensa che “un governo così sarebbe indispensabile, e da parte mia è più che un auspicio, è un oportet. Il tentativo di formarlo meriterebbe appoggio e gratitudine. Al tempo stesso vedo molte difficoltà lungo la strada, non ultimi i veti, i ‘mai con questo, mai con quello’. Ma quando si è incredibilmente deboli e sull’orlo del precipizio è il paese intero a farne le spese. Sorge il dubbio che chi pone veti non sappia a che punto si trovi”.

 

PUBBLICITÁ

Ne ha viste tante, Urbani, dai tempi in cui il Cav. “l’ha convinto a entrare in politica”, ricorda, cosa a cui non aveva mai pensato, da politologo”. E ha visto anche i limiti dell’agire berlusconiano: “Il punto è la credibilità da recuperare, specie in Europa. Il punto è: non comportarsi come se fossero vere le ricostruzioni e i sospetti su conflitti di interesse passati e futuri, anzi provare a rassicurare”. Intanto però Matteo Salvini ha candidato il Cav. presidente della Repubblica, su domanda di Massimo Giletti a “Non è l’Arena”, su La7. “Salvini percepisce che Berlusconi sta in un certo senso tenendo il piede in due staffe, non essendo davvero convinto da nessuna delle alternative che si prospettano. E diciamo che Salvini, candidandolo ora, rende impervia una sua vera candidatura”.

 

 

E però Berlusconi potrebbe intanto essere uno dei cardini su cui si poggia l’eventuale governo di “salvezza nazionale”. Intanto bisogna chiedersi, dice Urbani: “Perché vogliamo fare questo governo? A quali condizioni la nazione si salva? Io credo che saremmo a buon punto se riuscissimo a compiere almeno la metà di un piccolo elenco di passi essenziali. Per esempio, nella presentazione del Recovery Plan, dovremmo seguire ciò che l’Europa chiede. Per capirsi, e paradossalmente: il piano dovrebbe essere scritto in tedesco da un tedesco. Insomma: scriviamolo in modo da rendere chiara la volontà di agire sulle inefficienze del paese e sullo sviluppo, cosa che ci permetterebbe un giorno di ridurre il debito”. Un Recovery serio vuol dire, per Urbani, “rendere intellegibili le intenzioni, altrimenti il denaro non arriva. E per fare questo l’Italia deve far capire all’Europa che è in grado di intervenire sui meccanismi che bloccano lo sviluppo”.

 

PUBBLICITÁ

Altro punto: “La certezza del diritto penale, e quindi la riforma dello stesso. E un intervento su tempi e modalità del diritto civile, per non terrorizzare i futuri investitori”. Si dovrebbe poi agire sulla PA “che è un disastro”, dice Urbani, “perché sono un disastro le leggi che la riguardano, per come sono state scritte, come se tutto fosse sempre interpretabile”.Quanto al rapporto governo-regioni, “si è visto che il sistema attuale paralizza molte decisioni”.

PUBBLICITÁ

 

Ultimo ma non ultimo: “Se si vuole fare un governo di salvezza nazionale sarebbe utile puntare intanto, a medio termine, su Mario Draghi presidente della Repubblica. Draghi è l’unico che potrebbe risultare davvero credibile in Europa, in particolare in Germania, sull’affidabilità italiana. Se Forza Italia lo candida, e si impegna su un Recovery Plan legato a un piano sullo sviluppo, allora c’è qualche speranza”. 
 

PUBBLICITÁ
PUBBLICITÁ