Linguistica politica
Cosa significa l’incontro “transitorio” fra Conte e Mattarella
Smarriti nella crisi di governo, ci si può ancorare al codice del presidente della Repubblica. Che ha incontrato il premier e lasciato trapelare un termine che più suggestivo di così non si può
Che straordinario generatore di neologismi, signor presidente. Nel suo discorso di fine anno ha introdotto il termine “costruttori”; e lasciate perdere come sia stato storpiato, stiracchiato. Con la lingua finisce sempre così. Severo ma non rigido, essenziale ma senza essere mai povero. Se siete smarriti, come del resto lo sono anche i cronisti, ancoratevi al codice del presidente Sergio Mattarella. Dell’incontro con il premier è trapelato un termine che più suggestivo di così non si può. “Transitorio”.
Che straordinario generatore di neologismi, signor presidente. Nel suo discorso di fine anno ha introdotto il termine “costruttori”; e lasciate perdere come sia stato storpiato, stiracchiato. Con la lingua finisce sempre così. Severo ma non rigido, essenziale ma senza essere mai povero. Se siete smarriti, come del resto lo sono anche i cronisti, ancoratevi al codice del presidente Sergio Mattarella. Dell’incontro con il premier è trapelato un termine che più suggestivo di così non si può. “Transitorio”.
E infatti, Conte, da giorni transita e fa la spola fra Palazzo Chigi e il Colle. A volte a piedi. Ma naturalmente per farsi intervistare dai giornalisti. Anche lui sta transitando da una maggioranza a un’altra. C’è sempre una parola che raccoglie lo spirito del momento e non è che si vuole fare gli accademici o i “cruscanti”. Ma si è visto con raccogliticcio. Conteneva la difficoltà che, da astuto, aveva intravisto Matteo Renzi. “Provateci a fare un governo con questi numeri raccogliticci”.
Oggi è il turno di transitorio che indica che la situazione deve svilupparsi, maturare. Vabbè. Significa che non è cambiato nulla rispetto al voto di fiducia “ciampolilliano” della scorsa notte. In Senato non ci sono stati passaggi significativi. Si attende. Antonio Tajani da giorni presidia per evitare ulteriori fughe da Forza Italia. C’è il divieto di transito. Diceva Nietzsche nella sua più grande opera “Cosi parlò Zarathustra” che “ciò che è grande nell'uomo, è che egli è un ponte e non una mèta: ciò che può venire amato, è che egli è un transito e una catastrofe”.
Dipende sempre da come si vede. Se passi in maggioranza sei “un transfuga”, ma la maggioranza, e dunque il Pd, ripete che in realtà i deputati di Italia Viva, transitando nel Pd tornerebbero solo a casa. E Conte? È il premier transitivo. Il premier transistor. Accumula energia e minaccia: “Se non fate i bravi mi candido”. Che “intransigente”...