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Costruire i costruttori

Sonnambuli per Conte. La ricerca del costruttore come un suq di Marrakech

Misti e disponibili. La lunga marcia verso il contismo da parte dei deputati del Misto

Carmelo Caruso

Senatori adulati, parlamentari sconosciuti che si sono scoperti ministri per un giorno: Paola Binetti, Saverio De Bonis. Promesse, richieste, Conte in versione Don Juan alla conquista degli apolidi del gruppo Misto

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Roma. Giuseppe Conte ha dormito? Quanto erano larghe le borse sotto i suoi occhi profondi. Cosa contenevano? Tutti i senatori disponibili che ha cercato? Quante occhiaie, quanti visi senza sonno si sono incontrati ieri in Senato. Che notte terribile è stata. Si è portata via anche quel vecchio bastone del comunismo che era Emanuele Macaluso. Donatella Conzatti, senatrice di Italia viva, indiziata costruttrice, è stata svegliata alle 7 da un giornalista. Paola Binetti, che ormai si definisce una “vecchia donna imbiancata”, era la sola che alle 9 di mattina riusciva a pianificare una strategia. La sua: “Il mio voto oggi sarà no. Ne parleremo da domani”.

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Roma. Giuseppe Conte ha dormito? Quanto erano larghe le borse sotto i suoi occhi profondi. Cosa contenevano? Tutti i senatori disponibili che ha cercato? Quante occhiaie, quanti visi senza sonno si sono incontrati ieri in Senato. Che notte terribile è stata. Si è portata via anche quel vecchio bastone del comunismo che era Emanuele Macaluso. Donatella Conzatti, senatrice di Italia viva, indiziata costruttrice, è stata svegliata alle 7 da un giornalista. Paola Binetti, che ormai si definisce una “vecchia donna imbiancata”, era la sola che alle 9 di mattina riusciva a pianificare una strategia. La sua: “Il mio voto oggi sarà no. Ne parleremo da domani”.

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Per un giorno l’hanno chiamata “ministra Binetti”. Veniva dunque voglia di solidarizzare con tutti quei giornalisti che ieri hanno dovuto cercare i “sonnambuli” della Camera alta, gli Alcibiade in procinto di consegnarsi alla nuova vita. Chi sapeva come erano fatti i senatori Minuto, Causin, Alderisi, tutti e tre di Forza Italia?


Avreste dovuto vedere come i costruttori per Conte si lasciavano corteggiare, come gli piaceva essere adulati e spiegare a Conte come si fa il presidente. Gregorio De Falco, il comandante del “torni a bordo cazzo”, faceva il prezioso e diceva che finora è mancato un vero piano anti pandemia: “Io so cosa servirebbe”. Aveva pronti i nomi della prossima task force da suggerire a Conte, “tutti professionisti, perché se una nave affonda io mando quattro motovedette e poi ne ritiro due”.

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Il ministro Federico D’Incà, per tutto il tempo, ha messo le mani sulle spalle dei “disponibili e misti”. Lo hanno visto con Riccardo Merlo, residente a Buenos Aires, in compagnia di Carlo Martelli, fuoriuscito dal M5s. Come direbbe Conte, il suo, è stato un lavoro “indefesso”. Maurizio Gasparri, che è anche un giornalista e che possiede la scorciatoia, il titolo sensazione, li ha già chiamati “i componenti del governo Di Maie”. Era una speciale crasi fra il nome Di Maio e il gruppo dei senatori del Maie, un serbatoio di apolidi a cui ieri avrebbero offerto ministeri, incarichi, promesse.

 

Garantiva la senatrice Daniela Santanchè: “Io ho sentito cose, ma cose…”. Saverio De Bonis, che alcuni hanno indicato come il Bruno Tabacci del Senato, per un pomeriggio ha ricevuto l’interim fantasia. Era ministro dell’Agricoltura prima di pranzo. Ma il caso davvero più tenero era quello di Tiziana Drago, una senatrice ex 5s che da sempre è vicina al mondo del Family day. Sapete di cosa si sarebbe accontentata? Di una stanza tutta per sé come Virginia Woolf, ma al Senato. E’ costretta a dividerla con i collaboratori. Lo ha denunciato in un video su Facebook.

 

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Conte per farla sentire importante, durante la sua replica, l’ha chiamata per nome. In verità lo ha fatto anche con Gaetano Quagliariello e Riccardo Nencini che ha definito “un fine intellettuale”. Ma Quagliariello e Nencini avevano una storia di militanza alle spalle mentre la senatrice Drago, l’ex 5s Lello Ciampolillo, Raffaele Fantetti, cosa avevano? Erano tutti senatori destinati all’oblio dei registri parlamentari. La crisi è stata la loro caffeina.

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Dormivano sotto le coperte dell’anonimato. Maurizio Buccarella, un 5s che un tempo veniva temuto, si scopriva contiano alle 10 di mattina. Mario Giarrusso, il senatore alla Saint-Just salutava Rocco Casalino e prometteva: “E’ bene quel che finisce bene”. E Casalino: “Bravo!”. Luigi Cesaro, chiamato Giggino ‘a Purpetta, raccontava al Foglio.it: “Per tre voti mi hanno promesso un ministero. Conservo i messaggi”.

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Marco Rizzone, che è però un deputato, quel deputato dei 5s colpevole di avere fatto richiesta per ottenere il bonus covid, si aggirava per annusare l’aria costruttrice. I renziani hanno risposto schierando l’ex deputato Ernesto Carbone, il designer del “Ciaone”. Serviva uno come lui. Tommaso Cerno che ieri dal Misto è tornato al Pd (ma era il fiore di Renzi tanto che Davide Faraone diceva: “Io glielo avevo detto”) ha invece coperto tutti i giornali italiani.

 

Lo chiamano il “Bel-Ami” per il suo passato da condirettore di Repubblica. Era così in preda ad astratti furori che ha preannunciato che Renzi diventerà “cerniano” e tante altre cose che si sono perdute come quelle voci di Marrakech dello scrittore Elias Canetti. Cosa faranno da domani i “sonnambuli” di Conte? Nel loro lungo viaggio attraverso il contismo l’unica parola di buon senso l’ha detta, pensate un po’, la star Antonio Razzi. E’ riapparso anche lui. Staziona al Senato: “Ho acquistato una casa in campagna che sto ristrutturando. Se sono davvero costruttori la vadano a finire”.

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