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Il governo si conta

Nella trincea dei renziani. “Siamo serenissimi”

Simone Canettieri

"Senza di noi non hanno i numeri", ripete Boschi. Ma ora il Pd vuole svuotare Italia viva, riprendersi i deputati di demolition man, rottamando il rottamatore. Dopo De Filippo anche Rostan annuncia la fiducia a Conte

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"Non hanno i numeri". Lo ripete Matteo Renzi e in coro gli altri fedelissimi, che furono giglio magico, e che adesso diventano i serenissimi. Costretti per contrappasso a esorcizzare il terrore del traditore che vibra nella carne di Italia viva. E diventa materia, foto segnaletica sui giornali.

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"Non hanno i numeri". Lo ripete Matteo Renzi e in coro gli altri fedelissimi, che furono giglio magico, e che adesso diventano i serenissimi. Costretti per contrappasso a esorcizzare il terrore del traditore che vibra nella carne di Italia viva. E diventa materia, foto segnaletica sui giornali.

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Il primo a passare di là è stato il deputato Vito De Filippo, già governatore lucano: "Voterò la fiducia al governo". E un attimo -pum! - si è ritrovato nel Pd.

Ma sarà l'unico o la testa d'ariete dei renziani con il prefisso ex davanti? Il senatore Giuseppe Cucca, renziano fino a prova contraria, l'altro giorno in Senato - dove tutto cambia forse per non cambiare - si sfogava così: "Sembra il gioco del lotto: un giorno sì e l'altro pure esco sulla ruota dei traditori". Ma sarà così? Aspettiamo.

 

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Nel frattempo, nell'ora dell'assedio, bisogna ripetersi "al momento nessuno mi ha tradito", come dice Renzi per infondere coraggio all'ambiente. Oppure: "Senza di noi non hanno i numeri", come sottolinea Maria Elena Boschi, anche lei serenissima. Tutto si muove ma non bisogna farsi vedere. E quindi: salite a bordo!

 

Luciano Nobili tiene la conta e tiene rapporti con le truppe alle prese con le lusinghe del Pd (e perfino di Luigi Di Maio). Il deputato romano, che è un corpo solo con il cellulare, si è fatto montare una cover che rende lo schermo opacizzato appena qualcuno si avvicina per leggere le chat, quelle del mistero e dell'accordo, dello strappo e del "niente infami da noi". 

E non è l'unico tra i colonnelli attaccati al mantello del generale M a non concedere spazi di manovra ai nemici. Che in queste ore sono ovunque: sicuramente fuori, ma forse, chissà, anche dentro. 

Bisogna trattare e capire e non dare vantaggi - nemmeno ottici - a chi ti sta vicino. E che tra poco potrebbe salutarti. Magari con uno "ciaone, caro Renzi". Chi ha tradito lo rifarà? Daniela Conzatti, che viene da Forza Italia, da giorni appena si affaccia a Palazzo Madama viene subito circondata dalle telecamere: "È lei, è lei che se andrà". Ma lei: "Non ho deciso". E Gelsomina Vono, primo esempio di grillina renziana? "Vediamo". La lista è nota: si accorcia e si allunga. Le seconde fila di Iv sono circondate. Il Nazareno, che fu tempio di patti e di renzismo, ora è aperto: il Pd vuole svuotare Italia viva, riprendersi i deputati di demolition man rottamando il rottamatore. L'ultima sfida di una storia di vicendevoli tradimenti, di stai sereno, anzi serenissimo.

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Ma la quiete della domenica si rompe con l'annuncio di un'altra defezione dentro a Italia Viva. Questa volta, dopo De Filippo, tocca alla deputata Michela Rostan:  ""Ho deciso di votare la fiducia al governo Conte. Lo faccio perche'  tra la critica al governo e la crisi di governo c'è una grande differenza, e la differenza si chiama politica, cioè ricerca delle soluzioni, tentativo di intesa. Era giusto - come fatto - incalzare il governo nei suoi punti deboli,  nelle incertezze e negli errori compiuti nella gestione della  pandemia, sia quella sanitaria sia quella sociale ed economica;  era giusto chiedere un maggiore impegno, una maggiore
 collegialita', un maggiore rispetto delle regole democratiche. Ma la crisi, no. Ritirare i ministri, quindi ritirare la fiducia al  governo e aprire una crisi al buio, in un momento storico come questo, appare una scelta troppo severa e troppo precipitosa". Lapidario il commento dei vertici di Italia viva, degli uomini più vicini a Matteo Renzi: "E' una miserabile, facesse pure".

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