PUBBLICITÁ

I tempi (variabili) della crisi

Luca Roberto

Se il Pd accelera e vuole Conte il prima possibile in Parlamento, il premier invece cerca di guadagnare tempo

PUBBLICITÁ

E' innegabile che in ogni crisi l'elemento ignoto prima o dopo faccia capolino. E se è vero per le crisi teoriche, tanto più è un principio che si attaglia alla situazione innescata dal ritiro della delegazione di Italia Viva dal Conte Bis: cosa succederà adesso?, si vanno chiedendo dai diretti interessati ai semplici spettatori di questo inizio 2021 per niente scontato. E forse cercare di compulsare il calendario è il primo automatismo per chi cerchi di scrutare l'evolvere repentino o meno degli eventi. 

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


E' innegabile che in ogni crisi l'elemento ignoto prima o dopo faccia capolino. E se è vero per le crisi teoriche, tanto più è un principio che si attaglia alla situazione innescata dal ritiro della delegazione di Italia Viva dal Conte Bis: cosa succederà adesso?, si vanno chiedendo dai diretti interessati ai semplici spettatori di questo inizio 2021 per niente scontato. E forse cercare di compulsare il calendario è il primo automatismo per chi cerchi di scrutare l'evolvere repentino o meno degli eventi. 

PUBBLICITÁ

 

Uno dei primi punti fermi è stata la presa di posizione del Partito Democratico, che a meno di 24 ore dallo strappo renziano, attraverso il capogruppo alla Camera Graziano Delrio, ha giudicato legittima la richiesta avanzata dalle opposizioni di programmare quanto prima un intervento di Conte alla Camera per riferire della crisi. "È innegabile che siamo di fronte a un fatto grave, il ritiro delle ministre di Italia viva, e riteniamo che sia legittimo che vi sia una discussione approfondita e la convocazione della conferenza dei capigruppo", ha detto Delrio a proposito di una mozione condivisa anche da M5s e Leu. E non è un caso che a testimonianza di questa accelerazione i dem abbiano allestito un'altra convocazione d'urgenza: quella con cui il segretario Nicola Zingaretti ha radunato in mattinata capigruppo e ministri del suo partito per cercare di fare il punto della situazione. E da cui è filtrata l'insistenza con cui dal Pd tendano a escludere maggioranze messe insieme con lo schotch: del tipo, se la crisi non rientra con Renzi l'unico sbocco sono le elezioni a giugno. Spauracchio per quasi tutti a sei mesi dall'inizio del semestre bianco. A partire dai cinque stelle, i cui ministri sono stati chiamati a raccolta da Vito Crimi per l'ora di pranzo. Un incontro introdotto da un post di Di Maio su Facebook in cui si appella "a tutti i costruttori europei che, come questo Governo, in Parlamento nutrono la volontà di dare all’Italia la sua opportunità di ripresa e di riscatto", dopo aver detto che il gesto irresponsabile di Renzi "divide definitivamente le nostre strade".

 

PUBBLICITÁ

 

 

Maggioranze raccogliticce a cui, invece, a Palazzo Chigi continuano a guardare con discreto ottimismo, nonostante le parole di ieri di Conte, che in ritirata dal Quirinale dopo il colloquio con il presidente Mattarella ha cercato di tendere una mano a Renzi sottostimando la via dei cosiddetti responsabili. E' proprio scrutando gli impegni in agenda che il presidente del Consiglio punta a guadagnare ore, giorni, forse pure una settimana. Posticipando l'intervento in aula a dopo il Consiglio europeo del prossimo 21 gennaio. Un modo per far sedimentare, a poco a poco, le suggestioni di chi è pronto nel caso a costituire un nuovo gruppo e a entrare nella maggioranza al posto di Italia Viva. L'unico paletto posto dal Quirinale, che esclude il beneplacito a governi che di volta in volta, contrattando sui singoli provvedimenti, raccolgano il voto di singoli parlamentari. 

 

PUBBLICITÁ

"Se hanno una maggioranza, staremo all'opposizione", ha detto Renzi qualche giorno fa, paventando la nascita del Conte-Mastella. In realtà, come ha confessato ai suoi ieri in una riunione in seguito alla conferenza stampa in cui ha ufficializzato la crisi, "dovremo resistere agli attacchi per un paio di giorni. Poi torneranno a cercarci". Questione, insomma, di tempo. 

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ