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Cosa farà il Cav?

Forza Italia gioca a nascondino. I responsabili (al momento) non si vedono

Carmelo Caruso

Negano qualsiasi contatto con Conte. Molti di loro sono pronti a cambiare vita. Criticano Renzi che "è troppo spregiudicato". Non vogliono soluzione tecniche. Cottarelli? "Un contabile". Viaggio all'interno di Forza Italia nelle ore della crisi

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Nel giorno decisivo dei responsabili hanno giocato a fare gli irresponsabili. I parlamentari di Forza Italia hanno riscoperto oggi come può essere a volte dolce dire la verità ma senza dirla tutta. Con i giornalisti dissimulavano, ma al telefono si divertivano e fantasticavano scenari, governi: “Con Conte senza Renzi. Con Renzi, ma senza Conte. Senza Conte e senza Renzi”. Per ventiquattro ore hanno provato la strana sensazione di essere sudditi di un sovrano che “al momento, non ha cambiato opinione, ma solo al momento” e di essere spettatori di uno spavento che li riguarda, ma di cui non hanno colpa. Si sono consegnati a Silvio Berlusconi che in caso di disgrazia tratterà per loro ma che “non ha intenzione di aiutare Conte colpevole di non averlo neppure chiamato. Non è così che si corteggia il più grande dei libertini”. E’ vero che la crisi di governo, il voto anticipato, “potrebbe anche decimarli” ma ormai cosa importa?

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Nel giorno decisivo dei responsabili hanno giocato a fare gli irresponsabili. I parlamentari di Forza Italia hanno riscoperto oggi come può essere a volte dolce dire la verità ma senza dirla tutta. Con i giornalisti dissimulavano, ma al telefono si divertivano e fantasticavano scenari, governi: “Con Conte senza Renzi. Con Renzi, ma senza Conte. Senza Conte e senza Renzi”. Per ventiquattro ore hanno provato la strana sensazione di essere sudditi di un sovrano che “al momento, non ha cambiato opinione, ma solo al momento” e di essere spettatori di uno spavento che li riguarda, ma di cui non hanno colpa. Si sono consegnati a Silvio Berlusconi che in caso di disgrazia tratterà per loro ma che “non ha intenzione di aiutare Conte colpevole di non averlo neppure chiamato. Non è così che si corteggia il più grande dei libertini”. E’ vero che la crisi di governo, il voto anticipato, “potrebbe anche decimarli” ma ormai cosa importa?

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Il senatore Luigi Vitali, seduto nel salone Garibaldi, annuncia che lui comunque vada non si candiderà: “Ho cinque legislature alle spalle. Sono stanco”. Andrea Cangini, promette che “non andrà in soccorso di un esecutivo moribondo”. Renata Polverini nel momento più intenso era giustamente a pranzo: “Se permettete, ci sentiamo dopo”. Renato Brunetta, non rispondeva a nessuno. Conte è davvero sicuro di trovare tra di loro gli angeli che lo salveranno? Per tutta la giornata il protagonista è stato Lorenzo Cesa, anima nobile dell’Udc,  indicato come il possibile costruttore di un contenitore stampella, il solo che potrebbe dare un’identità a un gruppo di smarriti. E però, come spiega Gilberto Pichetto Fratin, senatore ed economista molto amato da Antonio Tajani: “Cesa mi sembra che abbia smentito. E in ogni caso sarebbero in tre. Non bastano. Giovanni Toti ne ha altri tre, ma anche lui si è tirato indietro. Conte è solo”. Mara Carfagna che in questi mesi si confronta con il governatore della Liguria, alla Camera, esclude qualsiasi manovra almeno fino a quando Conte sarà premier: “Noi non entriamo. Se si apre la crisi invece vedremo cosa accade”.

 

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Gira il nome di Carlo Cottarelli come presidente al posto di Conte. Non piace per nulla a Maurizio Gasparri che lo ritiene “peggio di Renzi, un modesto contabile che prendeva i compensi dalla Rai. Come sa, io l’ho pizzicato e poi ha deciso di devolvere tutto alla Bocconi. Di Renzi cosa possa dire? E’ affetto di renzofilia. Almeno il Papeete era una cosa più seria di questa”. Non significa che Forza Italia non ha paura di quanto potrebbe presto accadere o forse non accadere. Significa solo che onorevoli e senatori azzurri hanno riflettuto e sono arrivati alla conclusione che adesso non fare nulla è meglio che fare qualcosa. Rimane solo un anno e mezzo di legislatura. La gloria sarebbe poca “e le sciagure invece troppe”.

 

Il più simpatico di deputati azzurri, che si è scelto un alias, “irresponsabile zero”, racconta che Fi si sarebbe già divisa in quattro grandi aree. Esisterebbero i “terrorizzati”, gli “illusi”, i “certi garantiti”, i “faremo altro”. Carfagna e Toti avrebbero fatto commissionato sondaggi su un un loro possibile movimento. Lo danno al sei per cento. Un parlamentare “di forza Italia faremo altro” ha già stabilito che sceglierà di correre con loro due perché “se devo morire in un bicchiere d’acqua preferisco morire a mare aperto”. Gregorio Fontana che è deputato questore, e che conosce i regolamenti parlamentari come i comandamenti, rimane scettico. Non riesce a credere che la sinistra rinunci e consegni all’opposizione quel tesoro che è il Recovery. “Non bisogna dimenticare la prossima elezione del capo dello stato. Io credo che Renzi voglia solo qualcosa di ostensibile”.

 

Nessuno di loro, nessuno dei senatori e deputati di Fi, può stabilire con certezze cosa accade nei sotterranei. Tutti sanno che Gianni Letta, uomo ritenuto al di sopra degli umani, si sente costantemente con Goffredo Bettini. Ma sarebbero rapporti personali che non “hanno nulla a che vedere con il presidente Berlusconi”. C’è qualcosa che rende unica questa compagnia di destino che è Fi. L’ex magistrato Giacomo Caliendo, senatore, (“non sono un responsabile. Non mi ha chiamato nessuno”) ricorda che l’homo berlusconianus è il solo preparato ai colpi di teatro. Rifletteteci. Ripetono tutti la frase “al momento” che gli consente di non ipotecare il domani. Cosa li trattiene? Conte è un problema anche per Fi. Il portavoce dei gruppi parlamentari Giorgio Mulé dice che politicamente parlando, sia chiaro, deve “prima rotolare la testa del premier” ma che tutto potrebbe infine risolversi con questo verso: “La bocca sollevò dal fiero rimpasto”. E’ una terzina di Dante sul Conte Ugolino ma per l’occasione rimaneggiata. Renato Schifani, che è stato presidente del Senato e in passato capogruppo, loda il lavoro che avrebbe fatto Anna Maria Bernini: “Si è creato un clima da spogliatoio. Quello che sta facendo Renzi è al di sopra della spregiudicatezza. Ma in politica ci sta tutto”. E’ il consigliere di Berlusconi che ieri davano in Francia. L’unica stella che si accende quando gli altri pianeti si spengono.

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