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2\l'Intervista

Civati: "Renzi vuole solo rafforzarsi. Gioca a pallavolo con Franceschini"

Carmelo Caruso

"E' un rimpasto nudo. Renzi si sta giocando tutto. Vince in ogni caso. Fa casino per costituzione". Parla Pippo Civati, ex deputato Pd, editore di People, compagno della prima Leopolda

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“Se aveste votate Pippo Civati tutto questo non sarebbe accaduto. Con me i governi non cadevano”. Era l’antirenziano a viso aperto, il deputato del Pd più brillante e frizzante. “Riesco a fornire titoli a raffica”. Un filosofo (è stato dottore di ricerca alla Statale di Milano). Un editore. “Adesso mi occupo solo della mia casa editrice People. Faccio politica pubblicando libri. Il prossimo in uscita è di Mauro Biani. Si chiamerà E questo è il fiore”. Pippo Civati, compagno di Matteo Renzi alla prima Leopolda. Era il 2010. Ricordi. “Renzi? Ma io lo conosco. Tutto secondo copione. Sta giocando a pallavolo con Dario Franceschini. Renzi alza e Dario schiaccia. Sono il bianco e il nero, lo ying e yang cinese. Renzi fa casino per costituzione. E’ la diagonale di Democrito. Quando il ritmo si fa basso lui spariglia. E’ tutto bellissimo e c’è anche la futura corsa per il Quirinale dove purtroppo Renzi non può partecipare. Ne soffre”.

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“Se aveste votate Pippo Civati tutto questo non sarebbe accaduto. Con me i governi non cadevano”. Era l’antirenziano a viso aperto, il deputato del Pd più brillante e frizzante. “Riesco a fornire titoli a raffica”. Un filosofo (è stato dottore di ricerca alla Statale di Milano). Un editore. “Adesso mi occupo solo della mia casa editrice People. Faccio politica pubblicando libri. Il prossimo in uscita è di Mauro Biani. Si chiamerà E questo è il fiore”. Pippo Civati, compagno di Matteo Renzi alla prima Leopolda. Era il 2010. Ricordi. “Renzi? Ma io lo conosco. Tutto secondo copione. Sta giocando a pallavolo con Dario Franceschini. Renzi alza e Dario schiaccia. Sono il bianco e il nero, lo ying e yang cinese. Renzi fa casino per costituzione. E’ la diagonale di Democrito. Quando il ritmo si fa basso lui spariglia. E’ tutto bellissimo e c’è anche la futura corsa per il Quirinale dove purtroppo Renzi non può partecipare. Ne soffre”.

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Che perdita è stata per il giornalismo. “Ho appena ripostato tutti i titoli dei quotidiani del gennaio 2020. Sono uguali a quelli del gennaio 2021. Io la definisco “coalizione a ripetere”. Si parlava di rimpasto. E come vedete…”. Si continua a parlare di rimpasto. La direzione del Pd è in stato d’agitazione. Ecco il titolo che farebbe Civati per un istant book. “Rimpasto nudo”. Il riferimento è al Pasto nudo di William Bourroughs. I protagonisti della “nostra” storia: Renzi lo spericolato; Giuseppe Conte il trattativista; Franceschini il placido Dario. “Io aggiungerei Nicola Zingaretti ovvero l’enigma, la sibilla cumana. E descriverei meglio l’attore Conte. Chi è Conte? In una frase è la vecchia Dc più Padre Pio”. Facciamo i seri.

 

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Ebbene, secondo Civati, che lo ha frequentato, Renzi sta giocando su due ipotesi. Quella alta e quella bassa. La alta: “Fuori Conte. Vince lui”. Quella bassa: “Conte ter. Vince sempre lui”. Ma come? Non ha detto che se cede sul rimpasto “perde la faccia”? L’editore Civati non la pensa così. “Dirà che è merito suo se la squadra si è rafforzata e che il nuovo governo è più dignitoso. E del resto come dargli torto? Sul Mes ha ragione così come sul Recovery. Quando si ha a che fare con Renzi bisogna rileggere la teoria del compossibile di Leibniz. Con Matteo il vero non è vero, il falso non è falso”. Che personalità. Perbacco.

 

“Al momento sta perdendo. Sta giocando tutto anche perché ha la necessità di rafforzarsi come leader. Può riuscirci”. E a sentire Civati sarebbe favorito dalla presenza in campo di uno dei più grandi fantasisti del nostro tempo. “Dario Real Madrid. Adesso vi racconto una storia. Si dice che le telefonate fra Renzi e Franceschini comincino con questa frase: “Dobbiamo parlare di Conte”. Significa, nel gergo, politico, dobbiamo parlare di come superare Conte. Franceschini è la sostanza di Spinoza. Esiste da sempre e continuerà per sempre”. Intanto la sua vita da editore come procede? “Ecco parliamone. Mentre Renzi non riesce a mettersi d’accordo, il mondo cambia. Ma voi lo sapete che i rapporti di vendita si soni invertiti? Oggi i miei libri li vendo per il 70 per cento su Amazon e per il restante trenta attraverso le librerie. Ci sono giganti che in questa pandemia si stanno accumulando ricchezze”.

 

E qui torna Civati politico. “Perché non parlare di patrimoniale? Perché non aggredire le rendite? Programmazione, patrimoniale e clima. E’ possibile”. Non si chiamava Possibile il suo cantiere politico? “Possibile esiste e va benissimo. Chissà, magari perché non ci sono più io”. Un ministro da pubblicare? “Roberto Speranza. E infatti un libro l’ha pubblicato e l’ha ritirato. Io ce l’ho. E’ scritto benissimo. E’ il più serio di questo esecutivo. Reciterò di notte passi del suo libro”. Servirebbe un Civati per arginare questo Renzi così “vivo”. Ci penserà? “Ma io non me ne sono andato. Ripeto. Pubblico libri e riviste come Ossigeno. Un trimestrale. Abbiamo i tempi del governo sul rimpasto. Significa che siamo di moda”. A Palazzo Chigi si offrono ministeri. “A questo punto ne voglio uno pure io. Piccolino. Senza portafogli. Io mi accontento”.

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