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Per la riapertura delle scuole la Raggi "ricicla" i tablet donati dagli Emirati Arabi

Gianluca De Rosa

La sindaca porterà i 200 dispositivi in una scuola di Corviale, in concomitanza con la ripresa delle lezioni e dopo mesi di ritardo. Coincidenza?

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Per la riapertura delle scuole Virginia Raggi conta di dare il suo contributo. Il Campidoglio sta organizzando un intervento della sindaca in una scuola di Corviale dove la prima cittadina porterà alcuni tablet, un modo per aiutare i ragazzi che ancora per molto frequenteranno la scuola in modalità mista: in parte a distanza, in parte in aula.

Qualche giorno fa dagli uffici capitolini hanno contattato l’istituto comprensivo Papareschi. “Pronto, sareste disponibile a ricevere alcuni tablet per la didattica a distanza? Verrebbe a consegnarli personalmente la sindaca”. Una grande notizia per la scuola che negli ultimi tempi ha dovuto adattarsi alle nuove modalità di didattica online con non pochi problemi per le tante famiglie in difficoltà economica che in casa non hanno un device o ne hanno uno soltanto da dividere tra più figli. Fin qui, nulla di strano, un appuntamento come un altro nella fitta agenda del sindaco. Il problema è che la consegna avviene con qualche mese di ritardo. I tablet che Virginia Raggi porterà ai ragazzi arrivano dalla penisola arabica: fanno parte di una donazione di 200 pezzi fatta dagli Emirati arabi al Campidoglio a fine giugno. A palazzo Senatorio, il video è ancora sulla pagina Facebook della sindaca, li portò direttamente l’ambasciatore . 

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Per la riapertura delle scuole Virginia Raggi conta di dare il suo contributo. Il Campidoglio sta organizzando un intervento della sindaca in una scuola di Corviale dove la prima cittadina porterà alcuni tablet, un modo per aiutare i ragazzi che ancora per molto frequenteranno la scuola in modalità mista: in parte a distanza, in parte in aula.

Qualche giorno fa dagli uffici capitolini hanno contattato l’istituto comprensivo Papareschi. “Pronto, sareste disponibile a ricevere alcuni tablet per la didattica a distanza? Verrebbe a consegnarli personalmente la sindaca”. Una grande notizia per la scuola che negli ultimi tempi ha dovuto adattarsi alle nuove modalità di didattica online con non pochi problemi per le tante famiglie in difficoltà economica che in casa non hanno un device o ne hanno uno soltanto da dividere tra più figli. Fin qui, nulla di strano, un appuntamento come un altro nella fitta agenda del sindaco. Il problema è che la consegna avviene con qualche mese di ritardo. I tablet che Virginia Raggi porterà ai ragazzi arrivano dalla penisola arabica: fanno parte di una donazione di 200 pezzi fatta dagli Emirati arabi al Campidoglio a fine giugno. A palazzo Senatorio, il video è ancora sulla pagina Facebook della sindaca, li portò direttamente l’ambasciatore . 

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Che cos’è successo da allora? Perché nonostante “ce li abbiano richiesti molti municipi”, fino ad adesso i tablet non erano stati consegnati? Per le malelingue la risposta è scontata: per permettere alla sindaca di sfruttare al meglio l’occasione, 4 mesi di ritardo per una buona photopportunity a inizio campagna elettorale. Dal Campidoglio però smentiscono e ridimensionano: i tablet, almeno la maggior parte, sarebbero comunque già stati consegnati alle scuole. Il ritardo nella donazione simbolica sarebbe il frutto di un’estenuante e strampalata trattativa diplomatica. Sin dalla donazione a Virginia Raggi sarebbe piaciuto organizzare la consegna, ma per non appropriarsi dei doni la sindaca avrebbe voluto con sè un rappresentante degli Emirati. “Va bene ci siamo”, “Come non detto, meglio evitare”. I tentennamenti dell’ambasciata emiratina avrebbero però ritardato l’evento. Adesso però gli arabi si sarebbero convinti: la consegna potrà avvenire. Con il ritorno in classe dei ragazzi dopo tanto tempo una coincidenza comunque non male.

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