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Intervista

"Sul Recovery avevamo ragione noi. Franceschini chi si crede?". Parla Maria Elena Boschi

Carmelo Caruso

"Esiste solo questo governo. Ma sulla task force abbiamo vinto. Franceschini non è Mattarella. Provenzano che ci paragona a Orban non sa di cosa parla". Intervista alla capogruppo di Iv

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Roma. E’ passata l’idea che lei e il suo partito, Italia viva, siate i calimero del governo. Avete minacciato la crisi in nome della task force, annunciato la prossima battaglia sul Mes. Se Conte ha rischiato di cadere, voi non state rischiando di stancare? “Siamo gli unici che pongono questioni di merito. Altro che Calimero. Questa si chiama politica! Non so se stanchiamo gli addetti ai lavori: so che io non mi stancherò mai di stare sui contenuti”. Dicono infatti che Iv abbia vinto e che Conte, dopo l’incontro di ieri, abbia deciso di rinunciare alla sua cabina di regia. “E mi sembra un risultato non da poco. Da ministro, da sottosegretario a Chigi, da parlamentare, ho sempre combattuto e combatto per le battaglie di merito in cui credo”. Il Foglio intervista Maria Elena Boschi. Insomma, perché avete aperto questa crisi che forse non è stata crisi?

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Roma. E’ passata l’idea che lei e il suo partito, Italia viva, siate i calimero del governo. Avete minacciato la crisi in nome della task force, annunciato la prossima battaglia sul Mes. Se Conte ha rischiato di cadere, voi non state rischiando di stancare? “Siamo gli unici che pongono questioni di merito. Altro che Calimero. Questa si chiama politica! Non so se stanchiamo gli addetti ai lavori: so che io non mi stancherò mai di stare sui contenuti”. Dicono infatti che Iv abbia vinto e che Conte, dopo l’incontro di ieri, abbia deciso di rinunciare alla sua cabina di regia. “E mi sembra un risultato non da poco. Da ministro, da sottosegretario a Chigi, da parlamentare, ho sempre combattuto e combatto per le battaglie di merito in cui credo”. Il Foglio intervista Maria Elena Boschi. Insomma, perché avete aperto questa crisi che forse non è stata crisi?

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Boschi: “Abbiamo chiesto di discutere di una serie di problemi, non abbiamo aperto una crisi. E scommetto che gli imprenditori cui sabato notte abbiamo cancellato la sugar tax o quelli cui abbiamo finalmente rifinanziato Industria 4.0 non si preoccupano di crisi che leggono solo sui giornali ma di avere un partito che combatte per creare posti di lavoro più che per fare post su Facebook”. Il ministro Giuseppe Provenzano ha definito Iv un partitino e i suoi parlamentari degli irresponsabili.  Continuerete a governare con chi ha questa opinione di voi? “Io non ho una opinione su Provenzano. Ricordo solo che ci ha fatto la morale contro il Jobs Act salvo poi sposare come unica proposta politica del suo ministero la nostra decontribuzione fatta con il Jobs Act”. Vi ha anche paragonato ad Orbán. Vuole rispondergli? “Se uno non capisce la differenza tra Orbán e Iv non perdi tempo a rispondergli. Cerchi di volergli bene così com’è”. Se non sbaglio avevate incontrato Conte pochi giorni fa. Siete stati capaci di cambiarlo in così poche ore? “Abbiamo incontrato Conte perché il premier ha abbandonato l’idea di inserire la task force in un emendamento notturno alla legge di Bilancio (l’articolo era il 184, giusto per la precisione, io sono attenta agli articoli delle leggi). Abbiamo ottenuto che ci fosse un elenco di progetti trasparente e chiaro per il Recovery. Ci siamo presi una settimana per replicare punto per punto avanzando le nostre proposte. Abbiamo ottenuto che la più importante misura di ripartenza dell’Italia fosse decisa in modo democratico e condiviso e non con un blitz notturno”. Continuiamo con domande e risposte.


Non è che vi siete accordati per qualche posto in qualche cda? “L’unica cosa di cui non abbiamo discusso è esattamente quella di cui parla. Quando noi abbiamo fatto delle nomine nei cda abbiamo scelto il merito, non l’appartenenza politica. Altrimenti non avremmo nominato Descalzi all’Eni, Starace all’Enel, Del Fante alle Poste e via dicendo”. Solo luoghi comuni? “Capisco che sia difficile sfatare i pregiudizi, ma noi non stiamo facendo questa battaglia per avere una poltrona in più ma per spendere meglio i soldi degli italiani. A meno che non vi sia chi si accontenta di mettere tre miliardi per cultura e turismo mentre Merkel da marzo ne ha messi 35”.

 

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Sul Mes  Iv aprirà la quarta crisi? “Noi vogliamo mettere 36 miliardi sulla sanità e recuperare i 9 miliardi previsti per la sanità su cultura e turismo.  Sindaci e presidenti di regione la pensano come noi. Il resto è stancante chiacchiericcio e propaganda”. Siete stati accusati di aprire una “crisi al buio”. Il Pd, nel buio, si nasconde dietro Iv? “Dove sia il Pd fa bene a chiederlo al Pd. Io so che noi, con grande libertà e coraggio, abbiamo detto una cosa semplice e vera: che  quella task force era un errore,  che il Recovery fund andava approfondito e  il governo non poteva essere esautorato con poteri sostitutivi da manager di azienda, che il Parlamento doveva essere coinvolto. La grande maggioranza dei deputati del Pd su questi punti di merito la pensa come noi. In molti hanno paura a dirlo fuori, certo. Ma è un problema loro, non nostro”.

 

Dario Franceschini ha detto che dopo questo governo c’è solo il voto. Condivide questa analisi? “Qualcuno dovrebbe spiegare a Franceschini che non è il presidente della Repubblica. Non ancora, almeno. Al Quirinale c’è un galantuomo che si chiama Sergio Mattarella. Mi auguro che il ministro del Turismo sia più preoccupato di evitare che chiudano alberghi e ristoranti che di aprire i seggi elettorali. Chi poi conosce bene Dario sa che il richiamo alle urne è un suo evergreen a cui non crede nemmeno lui”. Nel caso di elezioni anticipate, Conte sarà il vostro leader, sempre che Conte vi voglia? “Conte non sarà il nostro leader alle elezioni. Ma aggiungo che non penso ci saranno elezioni anticipate. Occupiamoci dei vaccini e dei posti di lavoro, non di fantasie”. Boschi, qual è la sua opinione sul premier? Gradirebbe un governo Draghi che per Paolo Mieli sarebbe  all’altezza più di questo? “Ho letto e ho trovato come sempre brillante il ragionamento del direttore, ma in questo momento c’è solo un governo. Il governo Conte. E’ quello al quale oggi voteremo la fiducia sulla legge di bilancio. Noi siamo impegnati a rilanciare l’azione dell’esecutivo; se invece altri vogliono fermarsi e rinunciarvi ne prenderemo atto e vedremo cosa accadrà in Parlamento”.
 

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