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Dentro Italia viva

"Franceschini vuole il voto. Ma così regala il Colle ai sovranisti", dice Renzi

L'ex premier invita i suoi a sabotare la narrazione di chi vuole descriverlo come il guastatore. "Rilanciare è l'unica condizione per non affogare. Noi abbiamo il coraggio che nel Pd non hanno, ma almeno ci diano una mano"

Valerio Valentini

Le riflessioni del leader di Iv coi suoi parlamentari. "Vogliono far passare noi come i Pierini. Ma noi in realtà siamo i garanti della legislatura. Dario e alcuni dem sono convinti che col ritorno alle urne potranno dare le carte. Ma si sbagliano"

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Il messaggio privato, che affianca quello pubblico arrivato attraverso la consueta e-news, Matteo Renzi lo fa recapitare ai suoi parlamentari di buon mattino, quando la delegazione di Italia viva già s'avvia verso la riunione a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte. Ed è un messaggio che scaccia lo spauracchio delle elezioni. "Non accreditiamo questa lettura, non diamo legittimità a questa narrazione", si raccomanda Renzi coi suoi deputati e senatori. "In queste ore c’è grande preoccupazione sulla tenuta della legislatura e i Franceschiniani vogliono etichettarci come i Pierini. Ma come sa chi ha letto ieri il Corriere sono proprio Dario e pochi altri Dem (e i contiani in caso di defenestrazione del premier) che vorrebbero andare a votare convinti di dare le carte". Eccola, dunque, la replica indiretta del senatore di Scandicci. Che ci tiene, evidentemente, a sabotare questo racconto che vedrebbe proprio nell'insofferenza di Italia viva, e nei suoi ultimatum al presidente del Consiglio, la causa di un possibile precipitare degli eventi vero le urne.

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Il messaggio privato, che affianca quello pubblico arrivato attraverso la consueta e-news, Matteo Renzi lo fa recapitare ai suoi parlamentari di buon mattino, quando la delegazione di Italia viva già s'avvia verso la riunione a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte. Ed è un messaggio che scaccia lo spauracchio delle elezioni. "Non accreditiamo questa lettura, non diamo legittimità a questa narrazione", si raccomanda Renzi coi suoi deputati e senatori. "In queste ore c’è grande preoccupazione sulla tenuta della legislatura e i Franceschiniani vogliono etichettarci come i Pierini. Ma come sa chi ha letto ieri il Corriere sono proprio Dario e pochi altri Dem (e i contiani in caso di defenestrazione del premier) che vorrebbero andare a votare convinti di dare le carte". Eccola, dunque, la replica indiretta del senatore di Scandicci. Che ci tiene, evidentemente, a sabotare questo racconto che vedrebbe proprio nell'insofferenza di Italia viva, e nei suoi ultimatum al presidente del Consiglio, la causa di un possibile precipitare degli eventi vero le urne.

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"Ma noi, al contrario, siamo semmai gli unici che veramente vogliono allungare la legislatura e non per un bieco interesse di parte ma per una visione del paese, come abbiamo già fatto nel 2014 e nel 2019". I precedenti citati, richiamano ala mente due momenti in cui proprio Renzi ha sparigliato, due "mosse del cavallo". La prima: quella del febbraio 2014, quando l'allora sindaco di Firenze e segretario del Pd decise di rimpiazzare Enrico Letta alla guida del governo. La seconda, più recente, è quella dell'agosto del Papeete, quando il "senatore semplice" stoppò il folle volo di Matteo Salvini verso il voto anticipato propiziando la nascita del BisConte rossogiallo. 

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E come allora anche stavolta, Renzi davanti ai suoi parlamentari veste i panni del garante della legislatura. Evidentemente consapevole che, anche tra i suoi deputati e senatori, in parecchi guardano con preoccupazione a un'eventuale ritorno alle urne. "Io non sono preoccupato del dato di Iv - precisa però l'ex premier - ma del fatto che così facendo, assecondando chi vuole tornare al voto, daremmo il Quirinale a Salvini. Veramente un capolavoro". E dunque il compito che Renzi assegna ai suoi parlamentare è quello di spiegare a tutti che proprio questo è il rischio che Iv vuole scongiurare: un capo dello stato scelto dalla destra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. "Per evitare il Quirinale sovranista serve un chiarimento: così come stiamo oggi andiamo a sbattere e lo sanno tutti. Rilanciare è unica condizione per non affogare". E quindi? "E quindi andiamo all’attacco, coinvolgiamo noi gli altri, facciamo sentire l’importanza di questa nostra scelta". 

 

E sicuramente un argomento su cui mostrare coraggio, per Renzi, è il Mes. Lo scrive del resto anche nella e-news. "Hanno scritto che vogliamo poltrone. Hanno scritto che siamo irresponsabili. Hanno scritto che facciamo tattica. Hanno scritto, ma, come spesso accade, non hanno letto. Non l'hanno letta, la nostra lettera a Giuseppe Conte", dice l'ex premier, in riferimento al documento consegnato nelle mani del premier giovedì scorso, al termine del vertice a Palazzo Chigi. "Altrimenti avrebbero scoperto che in quelle poche pagine non si parla né di poltrone, né di rimpasti. Si parla di come utilizzare i fondi più ingenti della storia del Paese per farci crescere, per diminuire la disoccupazione, per far rifiorire le aziende, per dare speranze ai nostri ragazzi. E per migliorare la nostra sanità, a partire dal Mes".

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