PUBBLICITÁ

caos a 5 stelle

Mes, sono almeno sei i ribelli del M5s alla Camera pronti a bocciare Conte

Valerio Valentini

Colletti, Berardini, Forciniti, Lapia, Maniero, Cabras: ecco chi sono i deputati grillini pronti a intervenire a titolo personale per esprimere il loro voto in dissenso sulla risoluzione di maggioranza. Altri scelgono un'assenza strategica. Espulsioni in vista

PUBBLICITÁ

Il primo voto della giornata si è concluso e la Camera ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes: sono stati 314 i voti favorevoli, 239 i contrari e 9 gli astenuti. Il dibattito parlamentare proseguirà dalle 16 in Senato. 

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Il primo voto della giornata si è concluso e la Camera ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes: sono stati 314 i voti favorevoli, 239 i contrari e 9 gli astenuti. Il dibattito parlamentare proseguirà dalle 16 in Senato. 

PUBBLICITÁ

 

Sono sei. E decidono di uscire allo scoperto. Eccoli, i dissidenti del M5s che, alla Camera, voteranno contro la risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes. Sono gli abruzzesi Andrea Colletti (già sottoposto a provvedimento interno per precedenti atti di sedizione) e Fabio Berardini, il pugliese Francesco Forciniti, il sarda Pino Cabras, oltranzista filo-Maduro, e la sua corregionale Maria Lapia. E poi c'è Alvise Maniero, ex sindaco di Mira, che da settimane guida la fronda dei no-Mes insieme al suo collega veneto Raphael Raduzzi, che - con un'altra decina di deputati critici sul Fondo salva stati - ha optato invece per una dissidenza meno visibile e ha preferito non presentarsi in Aula. 

PUBBLICITÁ

 

Eccoli, dunque, i sei ribelli. Che si sono prenotati per un intervento a titolo personale in conclusione della seduta odierna alla Camera, dove Giuseppe Conte è andato a riferire alla vigilia del Consiglio europeo che dovrà, tra le altre cose, dare il via libera definitivo alla riforma del trattato del Mes. Prenderanno la parola per esprimere il proprio voto in dissenso dal gruppo. Assumendosi anche il rischio di andare incontro a sanzioni disciplinari da parte del Movimento. Non è affatto escluso, infatti, che i sei possano essere sospesi, o addirittura espulsi, dal gruppo. 

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ