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Contorsioni pd

A Torino il rettore Saracco si ritira dalla corsa: sospese le primarie del centrosinistra

David Allegranti

Candidato unitario o ricorso ai gazebo, quando si potrà? Nomi e ipotesi

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Poteva essere il nome giusto per far saltare le primarie a Torino, quello di Guido Saracco, e mettere d’accordo Pd e Cinque stelle, ma il rettore del Politecnico ha deciso di sfilarsi: “Non sono disponibile a ricoprire questo ruolo, principalmente per circostanze contingenti che riguardano la mia sfera personale che si sommano agli impegni presi con il mio ateneo”, ha detto dopo settimane di discussioni interminabili per individuare il successore di Chiara Appendino. La sindaca grillina, in attesa di conoscere il suo destino giudiziario per i fatti di Piazza San Carlo, ha deciso infatti di fermarsi dopo un solo mandato. Da tempo si parla di un possibile accordo fra Pd e Cinque stelle, visto che anche altrove intese di varia natura giallorosé si vanno componendo. A un certo punto della trattativa, era stata anche individuato un percorso, tracciata una strategia: ognuno per sé al primo turno e poi accordo in caso di ballottaggio contro il centrodestra. Tutto da rifare. Il saluto di Saracco alla curva impone un cambio di rotta. 

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Poteva essere il nome giusto per far saltare le primarie a Torino, quello di Guido Saracco, e mettere d’accordo Pd e Cinque stelle, ma il rettore del Politecnico ha deciso di sfilarsi: “Non sono disponibile a ricoprire questo ruolo, principalmente per circostanze contingenti che riguardano la mia sfera personale che si sommano agli impegni presi con il mio ateneo”, ha detto dopo settimane di discussioni interminabili per individuare il successore di Chiara Appendino. La sindaca grillina, in attesa di conoscere il suo destino giudiziario per i fatti di Piazza San Carlo, ha deciso infatti di fermarsi dopo un solo mandato. Da tempo si parla di un possibile accordo fra Pd e Cinque stelle, visto che anche altrove intese di varia natura giallorosé si vanno componendo. A un certo punto della trattativa, era stata anche individuato un percorso, tracciata una strategia: ognuno per sé al primo turno e poi accordo in caso di ballottaggio contro il centrodestra. Tutto da rifare. Il saluto di Saracco alla curva impone un cambio di rotta. 

 

Per ora, intanto, le primarie del centrosinistra sono state sospese. “Le primarie”, dicono il segretario provinciale Paolo Furia e il segretario regionale del Pd Mimmo Carretta, “restano sul tavolo come opzione condivisa, ma i termini previsti per il deposito delle candidature, della raccolta firme e per le primarie vengono sospesi e superati. L’andamento dell’epidemia Covid-19 non consente infatti di poter procedere in sicurezza alla raccolta firme necessaria per le candidature”. Restano in campo quindi i candidati annunciati finora: Enzo Lavolta, Stefano Lo Russo, Luca Jahier e Igor Boni. Il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Lo Russo, professore del Politecnico, al terzo mandato e primo degli eletti nel 2016, è convinto che non ci sarà un accordo con i Cinque stelle. Resta da capire se il Pd rinuncerà definitivamente alle primarie (c’è chi sottolinea che con l’emergenza sanitaria non andrebbero proprio fatte) e punterà sul candidato unitario. Le trattative, comunque, andranno avanti a lungo e ogni settimana spuntano nuove ipotesi. La sinistra, riferisce lo Spiffero, pensa a Mauro Salizzoni, medico molto noto, mago dei trapianti, che però – dicono gli avversari – è del 1948 come Sergio Chiamparino e quindi a 72 anni è considerato troppo anziano (ma questo argomento vale poco se si pensa che il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, è del 1942 e ha quindi 78 anni). Ma c’è sempre la possibilità che arrivi “da Roma” anche il torinese Andrea Giorgis, attuale sottosegretario alla Giustizia del governo Conte.

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