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L'intervista a Rosa Barone

Puglia, parla la grillina che Emiliano vuole in giunta: "Altri 5 anni all'opposizione non servono a niente"

Luca Roberto

Rosa Barone, consigliera regionale, ci spiega perché è pronta a entrare in giunta ("ma senza il voto di Rousseau non ci penso neanche"). Sarebbe la prima replica a livello regionale dell'alleanza rossogialla di governo

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Lo premette con cauta discrezione. “Emiliano non mi ha chiamata, ne io ho chiamato lui”. E però di Rosa Barone, foggiana, attivista del M5s dal 2007, al secondo mandato da consigliere regionale pugliese, si sa che nelle prossime settimane potrebbe diventare la donna dell'esperimento, prima replica a livello regionale dell'alleanza rossogialla che governa il paese: per lei il presidente rieletto starebbe facendo allestire gli uffici dell'assessorato al Welfare, l'ultimo rimasto vacante di una giunta che si è insediata già da un paio di settimane. “Ho manifestato la mia disponibilità, ma voglio essere molto chiara: senza voto su Rousseau non lo prendo nemmeno in considerazione”, spiega al Foglio.

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Lo premette con cauta discrezione. “Emiliano non mi ha chiamata, ne io ho chiamato lui”. E però di Rosa Barone, foggiana, attivista del M5s dal 2007, al secondo mandato da consigliere regionale pugliese, si sa che nelle prossime settimane potrebbe diventare la donna dell'esperimento, prima replica a livello regionale dell'alleanza rossogialla che governa il paese: per lei il presidente rieletto starebbe facendo allestire gli uffici dell'assessorato al Welfare, l'ultimo rimasto vacante di una giunta che si è insediata già da un paio di settimane. “Ho manifestato la mia disponibilità, ma voglio essere molto chiara: senza voto su Rousseau non lo prendo nemmeno in considerazione”, spiega al Foglio.

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E se d'un tratto a tutti è parso che alle questioni pugliesi ci si dovesse di nuovo interessare è perché ieri, all'insediamento del nuovo consiglio regionale, Antonella Laricchia, la candidata presidente grillina alle ultime regionali, ha salutato l'interlocuzione tra il M5s ed Emiliano accusando i colleghi consiglieri di tradimento del mandato elettorale e di tramare per relegarla ai margini del gruppo. “Forse è per questo che da stamattina ho mal di testa”, racconta Barone, quasi avesse somatizzato quell'intervento finito sulle homepage di quasi tutti i giornali. “Rispetto Antonella, ma doveva evitare di farlo in quell'Aula, senza contraddittorio e a favore di stampa. La pluralità, avere visioni diverse va bene, ma ci deve essere rispetto. L'abbiamo coinvolta e ha deciso da sola di isolarsi. Del resto, quello che stiamo facendo è condiviso dai vertici nazionali del movimento”. Parla di Crimi. E Di Maio? “Lui è una persona che si prende responsabilità e chiaramente è interessato”.

 

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Quanto a Emiliano, ha inaugurato la nuova consiliatura tenendo un discorso programmatico che è sembrato strizzare l'occhio ai cinque stelle: reddito di cittadinanza, ciclo dei rifiuti. Vi ha sedotto? “Ha aperto ad alcuni temi per noi molto sensibili, gli riconosco di essere un politico astuto. Anche sull'Ilva, ad esempio, c'è una convergenza tra le nostre proposte e quanto va dicendo da mesi”. E' lo stesso Emiliano che disse di volerla chiudere, l'Ilva. Che dite? “Abbiamo imparato dagli errori del passato. L'accordo di programma per Taranto prevede al massimo la chiusura del ciclo produttivo a caldo con il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso il reimpiego”.

 

Ipotizziamo che tra due settimane diventi assessore al Welfare. “La prima cosa che farei è far dialogare tutti gli assessorati ai servizi sociali dei comuni pugliesi. Ritengo si possa fare un grande lavoro per incidere sulle vite dei cittadini. Vado fiera del lavoro all'opposizione, ma non ha portato a grandi risultati se è vero che in 5 anni abbiamo perso 8 punti percentuali ed Emiliano ci ha quadruplicati”. E però la pancia del movimento non sembra averla presa granché questa nuova stagione pragmatica, più risoluta che state portando avanti. “E' da ieri che ricevo attacchi, mi conviene farmi avanti? Se lo faccio è perché penso che ci possa essere un obiettivo più alto”. Non le da fastidio che siate finiti nelle braccia di Emiliano equiparati a fascisti, neoborbonici, popolo delle partite iva? “Se devo essere sincera mi da più fastidio passare altri 5 anni senza toccare palla. Lo abbiamo già fatto. L'opposizione è comodissima. Ma è un'utopia pensare di poterci provare, sporcarsi le maniche e governare? Magari se ne accorgono anche i cittadini, e tutti gli insulti e le accuse cadranno alla prova dei fatti. Abbiamo gli strumenti per farci valere. Se Emiliano sbaglia possiamo sempre andarcene, mica cade la giunta”. Parola per adesso di semplice consigliera e magari, chissà, primo assessore regionale rossogiallo. Questo sempre Rousseau permettendo.

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