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Il paradigma Giarrusso: come danneggiare finanziatori (Irbm) e cittadini sul vaccino

Luciano Capone

Il M5s, unico partito italiano in Europa, si è astenuto sul regolamento che rimuoveva gli ostacoli alla ricerca perché "siamo contrari ai vaccini ogm contro il coronavirus", ha detto Giarrusso. Così Dino detto Iena ha votato al Parlamento europeo contro gli interessi della stessa azienda che ha finanziato la sua campagna elettorale e, soprattutto, contro quelli di tutti i cittadini colpiti dal Covid

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Dino Giarrusso detto Iena rischia l’espulsione dal M5s per aver preso contributi elettorali – probabilmente in violazione delle regole del partito – da persone vicine a un’azienda farmaceutica italiana, la Irbm di Pomezia, che sta lavorando allo sviluppo di un vaccino contro il Covid. Ma Giarrusso, insieme al suo partito, ha votato al Parlamento europeo contro gli interessi di questa stessa azienda e, soprattutto, della collettività perché sostiene di essere contrario ai “vaccini ogm”. E a questo punto non si capisce se il problema sia Giarrusso, il M5s o chi li ha finanziati per fare danni in Europa.

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Dino Giarrusso detto Iena rischia l’espulsione dal M5s per aver preso contributi elettorali – probabilmente in violazione delle regole del partito – da persone vicine a un’azienda farmaceutica italiana, la Irbm di Pomezia, che sta lavorando allo sviluppo di un vaccino contro il Covid. Ma Giarrusso, insieme al suo partito, ha votato al Parlamento europeo contro gli interessi di questa stessa azienda e, soprattutto, della collettività perché sostiene di essere contrario ai “vaccini ogm”. E a questo punto non si capisce se il problema sia Giarrusso, il M5s o chi li ha finanziati per fare danni in Europa.

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Partiamo dal dato di cronaca più recente. Due giorni fa la multinazionale AstraZeneca ha rilasciato un comunicato sui risultati preliminari della sperimentazione di fase 3 del suo vaccino: i risultati sono positivi e dimostrano un’efficacia media del 70%. Un’altra notizia positiva, in attesa della valutazione definitiva su tutti i dati che spetta agli enti regolatori come l’Ema per dare o meno l’approvazione, anche perché si tratta di un vaccino che ha una tecnologia differente rispetto a quelli di Pfizer e Moderna (basati sull’Rna messaggero) e che pertanto non richiederebbe bassissime temperature per la conservazione. Nello sviluppo di questo vaccino, nato dalla collaborazione tra AstraZeneca e lo Jenner Institute dell’Università di Oxford, un contributo importante arriva dall’Italia e proprio dalla Irbm di Pomezia, che ha una società specializzata, già a partire dalle ricerche per il vaccino dell’Ebola, nel trattamento degli adenovirus depotenziati, ovvero la tecnologia individuata da Oxford/AstraZeneca alla base del vaccino contro il Covid.


Come dicevamo all’inizio, persone vicine all’azienda farmaceutica di Pomezia – ovvero la moglie del titolare dell’Irbm Piero Di Lorenzo, la signora Carmela Vitter, e una lobbista socia in alcune iniziative di Di Lorenzo, Ezia Ferrucci – hanno finanziato con circa 5 mila euro a testa la campagna elettorale per le europee di Giarrusso. Si tratta di contributi elettorali dichiarati e pienamente leciti che, però, per via di alcune regole interne del M5s hanno messo nei guai Giarrusso tanto da farlo deferire ai probiviri, che potrebbero espellerlo dal partito. Ma questo, per chi non è grillino, è un aspetto che conta poco o nulla. L’aspetto più grave è invece il comportamento politico di Giarrusso e di tutto il M5s rispetto alla ricerca sui vaccini. Perché lo scorso 10 luglio il Parlamento europeo ha adottato, con una procedura d’urgenza, un nuovo regolamento proposto dalla Commissione per sviluppare, autorizzare e rendere più facilmente disponibili i vaccini contro il Covid derogando alla normativa europea sugli Organismi geneticamente modificati (Ogm). La nuova normativa ricade proprio sul vaccino di Oxford/AstraZeneca, a cui ha contribuito l’Irbm di Pomezia, perché si tratta proprio di una specie di virus transgenico: un adenovirus di scimpanzé, che funge da “vettore”, modificato per trasportare un frammento del coronavirus che induce nel corpo umano la risposta immunitaria contro il Sars-CoV-2 (il virus del Covid). Poiché la direttiva europea sugli Ogm era eccessivamente stringente, una deroga è stata ritenuta necessaria per evitare ritardi significativi nello sviluppo dei vaccini. Il nuovo regolamento è stato così approvato a larghissima maggioranza, con 505 voti favorevoli, 67 contrari e 109 astensioni. Tutti gli europarlamentari italiani, di destra e di sinistra, di maggioranza e di opposizione, hanno votato a favore. Tranne il M5s, che si è astenuto.

 

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La motivazione l’ha spiegata lo stesso Giarrusso, durante un incontro in Sardegna con militanti M5s scettici sui vaccini: “A noi ci hanno detto che avevamo votato a favore dei vaccini ogm – dice Dino detto Iena –. Non abbiamo votato sì proprio perché c’era l’ipotesi di creare vaccini ogm contro il coronavirus. Siamo contrari. Ci siamo astenuti per questo motivo”. Ma gli stessi eurodeputati del M5s, nei mesi precedenti, avevano fatto una grande pubblicità al “vaccino ogm” e alla Irbm: “Da Pomezia arriva una speranza per tutto il mondo!”, scriveva su Facebook il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo. E così Giarrusso, sempre sul social network: “In Italia abbiamo grandi eccellenze. Fra queste l’Irbm di Pomezia, che mi auguro possa scrivere una pagina di storia e aiutare l’intera umanità”. Ma poi in Parlamento hanno cercato di ostacolare la ricerca e impedire lo sviluppo di questo vaccino contro il Covid.


La sensazione è che i grillini, come per altre questioni, non sappiano minimamente di cosa parlano e agiscano di conseguenza. Non serve quindi neppure dargli dei contributi elettorali, perché tanto poi votano a caso. In questo caso contro gli interessi sia di chi li ha finanziati e sia di chi li ha votati.
 

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