PUBBLICITÁ

Rai, ecco 80 milioni. Ma il Pd a Salini: chiede soldi e nomina 14 vicedirettori

Simone Canettieri

A Viale Mazzini tornerà il cinque per cento del canone televisivo tolto all'azienda a partire dal 2015. I dem però sono contrari alla mossa. Oggi le nomine alle vicedirezioni delle reti

PUBBLICITÁ

Per la Rai, e soprattutto per l’ad Fabrizio Salini, è un successo storico: il 5 per cento del canone tolto a Viale Mazzini dalla legge di Stabilità del 2015 è pronto a tornare nelle casse dell’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo. Si tratta di 80 milioni di euro. La norma è contenuta nella manovra che tra poco sbarcherà alla Camera in prima lettura. Ed è il frutto di un accordo a tre: Salini, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, dunque i ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico. Il problema però è che non tutto il Pd è d’accordo con questa mossa, a partire dai piani alti del Nazareno. Tanto che il segretario Nicola Zingaretti ha affidato la pratica al vice Andrea Orlando.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Per la Rai, e soprattutto per l’ad Fabrizio Salini, è un successo storico: il 5 per cento del canone tolto a Viale Mazzini dalla legge di Stabilità del 2015 è pronto a tornare nelle casse dell’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo. Si tratta di 80 milioni di euro. La norma è contenuta nella manovra che tra poco sbarcherà alla Camera in prima lettura. Ed è il frutto di un accordo a tre: Salini, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, dunque i ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico. Il problema però è che non tutto il Pd è d’accordo con questa mossa, a partire dai piani alti del Nazareno. Tanto che il segretario Nicola Zingaretti ha affidato la pratica al vice Andrea Orlando.

PUBBLICITÁ

 

Il malumore nei confronti di Salini da parte dei dem è palpabile e va avanti da un bel po’ di tempo. E infatti non vedono l’ora che cambi il cda dell’azienda. I segnali di ostilità si sono palesati anche su questa norma del “cinque per cento”. Lorenza Bonaccorsi, sottosegretaria alla Cultura di provata fede gentiloniana, ieri si è lasciata andare a un commento al vetriolo: “In questo periodo gli spettatori davanti alla tv aumentano, ma preferiscono non guardare la Rai che perde ascolti, soprattutto giovani. Ma la preoccupazione dei suoi dirigenti è battere cassa”. D’altronde, è stato proprio Salini, lo scorso ottobre con una lettera indirizzata alla commissione parlamentare di Vigilanza, a lanciare l’allarme sullo stato di salute dei conti. Paventando addirittura il rischio licenziamenti: “E’ ormai indifferibile che vengano definite le condizioni per stabilire se il perimetro del Servizio pubblico possa rimanere invariato, con mantenimento degli impegni derivanti dal contratto di servizio così come definiti in un contesto economico finanziario non più attuale, o se invece consegnare la Rai a una riperimetrazione complessiva anche in termini occupazionali con le inevitabile ricadute sociali”. Una vicenda che si intreccia con l’infornata di nomine che oggi il cda è pronto a varare. Ecco perché dal Pd uniscono le due cose e masticano amaro. Amarissimo.

 

PUBBLICITÁ

Ma come? Salini chiede più soldi dal canone, addirittura fa capire che altrimenti dovrebbe licenziare operai e dipendenti, e poi nomina 18 vicedirettori fra Rai1, Rai2 e Rai3?”, attaccano dal Nazareno. “La Rai perde ascolti, pubblicità, non ha un progetto industriale. Sono capaci solo di battere cassa. Per fortuna aprile si avvicina”. Ecco, si ritorna sempre lì. Alla fine di questa governance, nata ai tempi del governo gialloverde. Prima però c’è questa tornata di vicedirezioni. “Le ultime nomine – scherzano in Rai – perché d’altronde ormai sono finiti i posti”. La mossa odierna più importante riguarda Maria Pia Ammirati, attuale direttrice di Rai Teche, che diventerà la nuova responsabile della direzione di Rai Fiction. Va verso la conclusione, quindi, l’interim dell’ad Fabrizio Salini, iniziato a seguito dell’uscita di Eleonora (Tinny) Andreatta, che è passata a Netflix. Ammirati, a sua volta, lascerà un posto libero alla presidenza dell’Istituto luce, socio della Festa del cinema di Roma ed emanazione del ministero della Cultura. Non solo: per guidare la direzione Rai “Nuovi format” Salini proporrà Pierluigi Colantoni, attuale vicedirettore della “Direzione creativa”, guidata da Massimo Maritan, struttura Rai che realizza i promo dell’azienda. Una scelta, quella di Salini, che arriva dopo il job posting, lanciato a febbraio scorso.

 

La vera scorpacciata riguarderà però le vicedirezioni. Per Rai1 sarà nominato Angelo Mellone (in quota Fratelli d’Italia) che si andrà ad aggiungere agli attuali vicedirettori dell’ammiraglia Claudio Fasulo, Maria Teresa Fiore, Federica Lentini, Paola Sciommeri, Giovanni Anversa, Massimiliano De Santis. In tutto sono sette. Per Rai2, invece, i vicedirettori nuovi sono Milo Infante (in quota Lega che però era già vicedirettore di Rai1), Adriano De Maio e Giorgio Buscaglia, che si aggiungono a Massimo Lavatore, Fabio Di Iorio, Paolo Corsini. “Tutti uomini”, storcono la bocca le giornaliste sempre sul piede di guerra. Insomma, tutto si muove. Anche nell’opposizione. Matteo Salvini che in Rai non tocca più una palla da quando non sta più al governo ha fatto dimettere dalla Vigilanza due parlamentari (Paolo Tiramani e Igor Iezzi) per far entrare il fedelissimo Alessandro Morelli e la giornalista Elena Maccanti. L’obiettivo cercare di spodestare lo strapotere esercitato per conto di Fratelli d’Italia da Giampaolo Rossi. Auguri.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ