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Stati generali rinviati. Per il M5s le richieste di Casaleggio valgono più di quelle di Conte

redazione

Il congresso dei grillini si svolgerà il 14 e 15 novembre e sarà completamente in modalità telematica

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Più che Giuseppe Conte poté Davide Casaleggio. Più che le esigenze del governo, i capricci di Rousseau. Gli Stati generali del Movimento Cinque stelle, inizialmente in programma per il 7 e 8 novembre prossimi, sono stati rinviati al 14 e 15 novembre. La comunicazione è arrivata con un post sul Blog delle Stelle, in cui si spiega che lo spostamento delle date è dovuto allo svolgimento in modalità telematica dell'evento. "Gli Stati Generali del MoVimento 5 Stelle sono un momento di confronto ormai non rinviabile, ma in ottemperanza alle disposizioni assunte del Governo, l’incontro nazionale non potrà che essere svolto a distanza", si legge nel breve comunicato.

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Più che Giuseppe Conte poté Davide Casaleggio. Più che le esigenze del governo, i capricci di Rousseau. Gli Stati generali del Movimento Cinque stelle, inizialmente in programma per il 7 e 8 novembre prossimi, sono stati rinviati al 14 e 15 novembre. La comunicazione è arrivata con un post sul Blog delle Stelle, in cui si spiega che lo spostamento delle date è dovuto allo svolgimento in modalità telematica dell'evento. "Gli Stati Generali del MoVimento 5 Stelle sono un momento di confronto ormai non rinviabile, ma in ottemperanza alle disposizioni assunte del Governo, l’incontro nazionale non potrà che essere svolto a distanza", si legge nel breve comunicato.

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La settimana in più è quindi un lasso di tempo aggiuntivo per assicurarsi che il Congresso possa aver luogo online.  Tutto ciò, nonostante ieri Giuseppe Conte, nella sua conferenza stampa insieme al ministro Roberto Gualtieri, aveva auspicato semmai una accelerazione dei lavori: "Il M5S ha già fissato gli Stati generali tra qualche giorno. E' opportuno offrire al Movimento la possibilità di definire questo passaggio, a meno che il M5s non voglia anticiparlo", aveva detto il premier, ansioso evidentemente - almeno a parole - di risolvere le divergenze interne alla maggioranza di governo, a partire dal Mes. Ma se il M5s resta in fibrillazione nell'attesa di definire il suo destino, come si può giungere a un chiarimento?

 

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Ma evidentemente altre sollecitazioni si sono fatte sentire, sulla testa di Vito Crimi. La decisione del Movimento segue infatti di poche ore la stoccata rivolta alla macchina organizzativa degli Stati generali da Enrica Sabatini, socia di Rousseau e responsabile Affari Interni del M5s, che ieri aveva messo sotto accusa il form per prenotarsi alle riunioni preparatori dell'evento di novembre, descritto come una sorta di colabrodo. Oltre a sottolineare problemi di privacy nella condivisione delle informazioni con i facilitatori regionali. Quasi parlasse al posto di Casaleggio e intimasse alla truppa grillina di far ritorno a Rousseau

 

Insomma, al netto delle previste difficoltà organizzative, Crimi decide di assecondare la richiesta di calma pervenuta dagli uffici di Via Morone, piuttosto che le sollecitazioni alla fretta giunte da Palazzo Chigi.

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