Il retroscena

Covid, tensioni nel governo. Franceschini: "Subito nuove misure". Ma il premier frena

Il capodelegazione del Pd chiede una riunione urgente questa sera, ma il presidente del Consiglio non tornerà in Italia prima delle 23

Simone Canettieri

Il Nazareno teme che i governatori vadano in ordine sparso e spinge il capo dell'esecutivo a misure quadro per tutta l'Italia. E intanto il ministero della Salute propone chiusure mirate per le regioni più esposte

Cresce la tensione nel governo per l'emergenza Covid. Dopo la chiusura delle scuole in Campania decisa ieri dal governatore Vincenzo De Luca, questa mattina il capo delegazione Pd al governo Dario Franceschini ha chiesto al premier Conte "una riunione appena sarà rientrato da Bruxelles per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d'intesa con le regioni".

Un'accelerazione, quella di Franceschini, che trova però il muro, al momento, di Palazzo Chigi: "Temiamo che Franceschini voglia anticipare i governatori, scavalcandoli con altre misure. Si tratterebbe così di arrivare a un quasi lockdown", dicono al Foglio fonti vicine al premier che a quanto risulta tornerà in Italia non prima delle 23 di oggi, prima partecipare al funerale di Jole Santelli a Lamezia Terme, poi alle 20 sarà a Genova. 

Ma la giornata è tutta in divenire. Alle 13 è attesa una conferenza stampa del governatore Alberto Cirio pronto a una nuova stretta sulle attività commerciali e sul cibo da asporto. Tra le 17 e le 18 è atteso il nuovo bollettino che potrebbe mutare il quadro politico, però.

Il Pd vorrebbe una regia nazionale con nuove misure e "senza indugio" come appunto ha rimarcato Franceschini.  "L'attuale Dpcm - spiegano fonti vicine al capo delegazione del Pd - ormai è superato dalla curva del virus. E soprattutto non si può procedere così: con le regioni che vanno in ordine sparso".

 

Ricciardi prospetta chiusure mirate per le regioni più esposte

Nel frattempo, Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Speranza, annuncia che "data la situazione molto grave di circolazione del virus, abbiamo indicato chiusure mirate nelle regioni con altissima circolazione del Covid finalizzate a consentire lo svolgimento delle attività scolastiche e produttive. Le chiusure, nelle zone dove l'indice di contagio è superiore a 1 – prosegue l'ordinario di Igiene generale alla Cattolica di Roma – dovranno riguardare punti di aggregazione come circoli, palestre, ed esercizi commerciali non essenziali. Mentre lo smart working dovrebbe diventare la forma ordinaria di lavoro in tutto il Paese. Punto cruciale è la sicurezza nei mezzi di trasporto pubblico e il loro rafforzamento".

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