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Perché Renzi cerca la crisi di governo

Valerio Valentini

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Doppio incidente tra ieri sera e questa mattina alla Camera. Ieri infatti si votavano lo scostamento di Bilancio e la Nadef, la nota di aggiornamento al Def e la maggioranza si è ottenuta solo grazie al supporto del gruppo misto. Fra le truppe del M5s circa una decina di dissidenti faceva mancare il proprio contributo. Già questo aveva molto irrigidito le posizioni dei partiti di maggioranza. Notte di chiarimenti, senza risultati. Ed ecco il secondo incidente: questa mattina era previsto il voto per consentire anche ai 18enni di eleggere il Senato. Italia viva, il partito di Matteo Renzi, ha deciso di astenersi sul voto, ponendo – di fatto – un problema politico. Iv chiede un tavolo di confronto al presidente del Consiglio, dal quale anche il Pd, a questo punto, si aspetta un chiarimento.
 

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Quali sono state le reazioni all'interno della maggioranza? C'è chi sdrammatizza (come il M5s) e chi no (leggi Pd). Chi può trarre profitto da questa situazione?  Sicuramente conviene, in un certo senso, a Matteo Renzi, la cui intenzione è quella di riottenere un riequilibrio delle forze di maggioranza, se non un rimpasto di governo. Ma anche Luigi Di maio potrebbe avere un ruolo in questa crisi paventata. E adesso? Difficile dire con certezza che cosa succederà nelle prossime ore ma è chiaro che la palla ora è nelle mani del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che dovrà fare chiarezza soprattutto sul dibattito politico che circonda il Mef, il fondo "salva stati" europeo, al quale si oppongono i grillini. Intanto gli ospedali, specie in alcune regioni, iniziano a essere un po' in sofferenza. Insomma, il Mef e la spesa sanitaria toccano il governo su un punto molto delicato: la gestione della pandemia.

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