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Il chimico per Torino

Il (poli) tecnico per il dopo Appendino. Un ritratto di Guido Saracco, il rettore a cui guardano Pd e M5s

Carmelo Caruso

Lo chiamano "l'orologio". E' rettore del Politecnico di Torino. I suoi sponsor sono Appendino a Chiamparino. Ma Pd e M5s sono ancora freddi. La destra aveva pensato a lui. Chissà se ce la fa

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Non si è ancora candidato sindaco di Torino e lo chiamano già “l’orologio” (“Professionalmente è puntuale, inattaccabile”). Chi gli vuole un po’ meno bene ricorda che uno dei soprannomi è “il macellaio” (“Ha una certa ruvidezza di carattere. Diciamolo”). In città in pochi lo conoscono: “E chi è”?”. E’ il rettore del Politecnico di Torino, si chiama Guido Saracco e non hai mai preso una tessera di partito (“Ma vuoi che non abbia avuto simpatie?”) il che significa che è perfetto per mettere insieme Pd e M5s. “Se volete, io ci sono…”.

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Non si è ancora candidato sindaco di Torino e lo chiamano già “l’orologio” (“Professionalmente è puntuale, inattaccabile”). Chi gli vuole un po’ meno bene ricorda che uno dei soprannomi è “il macellaio” (“Ha una certa ruvidezza di carattere. Diciamolo”). In città in pochi lo conoscono: “E chi è”?”. E’ il rettore del Politecnico di Torino, si chiama Guido Saracco e non hai mai preso una tessera di partito (“Ma vuoi che non abbia avuto simpatie?”) il che significa che è perfetto per mettere insieme Pd e M5s. “Se volete, io ci sono…”.

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Per Chiara Appendino: “Dopo di me, non vedo che lui”. Per Sergio Chiamparino: “Chi meglio di lui?”. La verità? Non è molto gradito né al Pd né al M5s. Almeno per il momento. Nel Pd, a voce alta, si pensa questo: “E’ l’uomo di Chiamparino”. Che a Torino è un altro Pd ancora. Nel M5s si infuriano: “Ma scherziamo? Lo sanno tutti che è un uomo di sinistra”. E non è finita. A destra, da ieri, da quando l’ipotesi Saracco non è più solo un’ipotesi astratta, quasi si pentono. “Saracco? Ma non era nostro? Non era berlusconiano?”.

 

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Ha 54 anni ed è professore di chimica industriale e sarebbe figlio d’arte, docente universitario il padre, carriera segnata per lignaggio. Alla guida del Politecnico di Torino, che va spiegato non è solamente un’università ma una centrale di relazioni internazionali, ce l’ha fatta con una campagna all’americana, si direbbe pop, e dopo numerosi tentativi andati a vuoto. Il suo (primo) festival della Tecnologia lo raccontano ancora come qualcosa di formidabile. Forse troppo. I colleghi che oggi precisano “studiava da rettore” sono gli stessi che ragionano in questo modo: “Si è fatto eleggere rettore per fare il sindaco”. La moglie è professoressa come lui e in quell’ambientaccio, che è l’accademia, la mettono così: “Per non ostacolare la carriera della moglie, e non violare i regolamenti, ha preferito andarsene per un paio d’anni. La moglie è diventata ordinaria e lui è tornato”. E’ romantico. Ha frequentato il liceo scientifico Galileo Ferraris e da studente ha ballato “con la figlia di Trapattoni. E’ stato indimenticabile”.

 

Gioca a tennis. Altra voce: “Non rinuncia per nulla al mondo alle sue lezioni”. Smash. Abita in una bellissima casa a pochi passi da piazza Carignano, insomma il centro, tanto che gli rimproverano una certa sprezzatura: “Se gli chiedete dove si trova Piazza Astengo non saprebbe rispondervi”. C’è chi giura che la destra gli abbia offerto anni fa la sindacatura (da qui il suo presunto passato berlusconiano), c’è chi sottolinea i suoi rapporti con Paola Pisano, ministra dell’Innovazione (altra donna del Politecnico) e chi non gli perdona l’ambizione: “Troppa”. E però, questa non è un male. Per farsi notare, e non si può dire che non ci sia riuscito, durante il lockdown, ha chiamato 80 esperti e ha preparato un piano per la ripartenza chiamato “imprese aperte, lavoratori protetti”.

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Lo ha offerto al governo e a Giuseppe Conte che a sua volta aveva chiamato Vittorio Colao. Dunque l’ha offerto a Colao che avrebbe dovuto poi offrirlo a Conte tanto da dichiarare con solennità: “Noi riteniamo di aver fatto un’operazione di servizio. Loro decideranno il da farsi”. Ha buoni rapporti con gli artigiani di Cna, un po’ meno con l’Unione Industriali che è la molla del sistema Torino sempre che il sistema Torino ancora esista. Non ha iniziato a fare il candidato ed ha già una vita difficile. A Torino deve quasi abiurare l’amicizia con l’ex sindaca se vuole il sostegno del Pd. A Roma, però, dove ha bisogno del sostegno di Luigi Di Maio, non deve fare il tecnico con il sopracciò.

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E deve pure passare attraverso le primarie che  erano state programmate a novembre ma che sono state posticipate al 6 e 7 febbraio proprio per dargli il tempo di organizzarsi. E’ in pratica un chimico che deve trovare la nuova chimica fra Pd e M5s. Su Instagram sono già apparse le “Bimbe di Saracco”. Lo paragonano a Sting. Lo riempiono di cuori. Attenzione. Ci sono “professori” che arrivano come incidenti della storia. Anche Conte cominciò un po’ cosi.   
 

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