Il governo supera al Senato lo scoglio dello scostamento di bilancio, battendo anche al Covid e le assenze provocate dal virus tra i senatori della maggioranza, tra parlamentari positivi al coronavirus o in quarantena fiduciaria. L'asticella posta a Palazzo Madama per il voto sullo scostamento era quella del raggiungimento della maggioranza assoluta, pari a 161 sì, un numero che nelle scorse ore aveva molto preoccupato il centrosinistra. Ma alla fine sono stati solo 5 i senatori dello schieramento assenti: la coalizione di governo ha così raggiunto 165 voti, sufficienti per l'approvazione della risoluzione senza dover contare sull'appoggio di parte dell'opposizione (leggi Forza Italia). Gli astenuti sono stati 120 e 3 i contrari.

Il governo supera al Senato lo scoglio dello scostamento di bilancio, battendo anche al Covid e le assenze provocate dal virus tra i senatori della maggioranza, tra parlamentari positivi al coronavirus o in quarantena fiduciaria. L'asticella posta a Palazzo Madama per il voto sullo scostamento era quella del raggiungimento della maggioranza assoluta, pari a 161 sì, un numero che nelle scorse ore aveva molto preoccupato il centrosinistra. Ma alla fine sono stati solo 5 i senatori dello schieramento assenti: la coalizione di governo ha così raggiunto 165 voti, sufficienti per l'approvazione della risoluzione senza dover contare sull'appoggio di parte dell'opposizione (leggi Forza Italia). Gli astenuti sono stati 120 e 3 i contrari.

Il Senato ha approvato anche la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef), che però richiedeva la maggioranza semplice (cioè quella rappresentata dai presenti). Qui la maggioranza ha raccolto 164 voti, con 120 contrari e 3 astenuti. Sia lo scostamento di bilancio che la Nadef sono due tasselli della cornice della manovra: il primo ha alla base l'autorizzazione al governo per un'ulteriore scostamento da 24 miliardi di euro nel 2021 con cui finanziare, in deficit, parte della prossima manovra; la seconda prevede gli impegni per il governo in vista della prossima legge di bilancio.

In serata la palla è passata alla Camera, dove si è svolta analoga votazione. Anche in questo caso si è avuto il via libera dell'aula: 325 sono stati i sì, 199 i contrari e 6 gli astenuti. L'asticella era posta a 315 voti, ma era facile prevedere che a Montecitorio – visto lo scarto più significativo tra maggioranza e opposizione – le assenze di deputati per Covid non avrebbero avuto particolare incidenza. Tuttavia a Montecitorio, dove serviva una maggioranza qualificata, si sono registrate defezioni nei ranghi del Movimento cinque stelle e sono serviti i voti del gruppo misto.

Secondo fonti parlamentari "la situazione per la maggioranza non è preoccupante". Tuttavia l'insieme delle assenze per Covid e alcuni singoli maldipancia – s'intuisce – da qui alle prossime settimane potrebbero anche provocare problemi. Che tuttavia stavolta non ci sono stati. Così, da Capri, è arrivato il sospiro di sollievo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Al Senato i conti erano più risicati che alla Camera ma abbiamo dato una grande prova”.