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editoriali

Una sana agenda dopo il referendum

redazione

La buona proposta del Pd per un sistema monocamerale di fatto. Agire, ora

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Dopo il referendum che ha confermato la riduzione del numero dei parlamentari si è aperta la questione di quel che viene dopo. Ci si ferma lì, lasciando irrisolti i problemi di funzionamento delle istituzioni, a cominciare dal bicameralismo ripetitivo, o si parte da lì per operare altri cambiamenti, attraverso singole riforme? Questa seconda strada è stata considerata poco efficace da chi ha parlato di “riforme a pezzettini” con una connotazione riduttiva se non addirittura liquidatoria. Ora il Partito democratico ha deciso di incamminarsi con decisione su questa strada: Zingaretti presenterà oggi in conferenza stampa una proposta di riforma, ispirata alle idee più volte espresse da Enzo Cheli, già vicepresidente della Consulta. Il nocciolo consiste nell’utilizzo di sedute congiunte di Camera e Senato, che avrebbero il compito di deliberare su materie rilevanti: fiducia al governo, leggi di bilancio, ratifica dei trattati, recepimento delle direttive europee e conversione dei decreti legge. In pratica il bicameralismo viene superato di fatto, riunendo insieme le due assemblee, il che configura nella sostanza un sistema monocamerale, almeno per le decisioni più importanti.  Non è un “pezzetto”, è una rivoluzione del sistema istituzionale, sulla quale si può sperare che si apra un confronto di merito tra le forze politiche. Si darebbe un senso riformatore alla fase conclusiva della legislatura, il che dovrebbe interessare anche alle opposizioni, se sono convinte che tra pochi mesi o al massimo un paio d’anni toccherà a loro governare. Dimezzare i tempi, evitare il rimpallo delle leggi tra le Camere, decidere rapidamente sulla conversione dei decreti è utile a tutti. Naturalmente è presto per esprimere un giudizio sul merito di una proposta solo annunciata o previsioni sulla sua possibilità di ottenere un consenso sufficiente. Quello che però si può dire fin d’ora è che se la strada dalle riforme a pezzetti è di questo tipo, è una buona strada da percorrere con decisione. 

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Dopo il referendum che ha confermato la riduzione del numero dei parlamentari si è aperta la questione di quel che viene dopo. Ci si ferma lì, lasciando irrisolti i problemi di funzionamento delle istituzioni, a cominciare dal bicameralismo ripetitivo, o si parte da lì per operare altri cambiamenti, attraverso singole riforme? Questa seconda strada è stata considerata poco efficace da chi ha parlato di “riforme a pezzettini” con una connotazione riduttiva se non addirittura liquidatoria. Ora il Partito democratico ha deciso di incamminarsi con decisione su questa strada: Zingaretti presenterà oggi in conferenza stampa una proposta di riforma, ispirata alle idee più volte espresse da Enzo Cheli, già vicepresidente della Consulta. Il nocciolo consiste nell’utilizzo di sedute congiunte di Camera e Senato, che avrebbero il compito di deliberare su materie rilevanti: fiducia al governo, leggi di bilancio, ratifica dei trattati, recepimento delle direttive europee e conversione dei decreti legge. In pratica il bicameralismo viene superato di fatto, riunendo insieme le due assemblee, il che configura nella sostanza un sistema monocamerale, almeno per le decisioni più importanti.  Non è un “pezzetto”, è una rivoluzione del sistema istituzionale, sulla quale si può sperare che si apra un confronto di merito tra le forze politiche. Si darebbe un senso riformatore alla fase conclusiva della legislatura, il che dovrebbe interessare anche alle opposizioni, se sono convinte che tra pochi mesi o al massimo un paio d’anni toccherà a loro governare. Dimezzare i tempi, evitare il rimpallo delle leggi tra le Camere, decidere rapidamente sulla conversione dei decreti è utile a tutti. Naturalmente è presto per esprimere un giudizio sul merito di una proposta solo annunciata o previsioni sulla sua possibilità di ottenere un consenso sufficiente. Quello che però si può dire fin d’ora è che se la strada dalle riforme a pezzetti è di questo tipo, è una buona strada da percorrere con decisione. 

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