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Modello cime di rapa

Emiliano il puntellatore di Conte. Adesso offre assessorati al M5s. "Venite, c'è posto"

Carmelo Caruso

Ha conquistato la Puglia e adesso vuole annettersi il M5s e portarlo in dote al premier. Offre assessorati ai pentastellati. Ultime notizie dalla "cucina politica" di Michele Emiliano. Saltate anche le assunzioni zalonata di fine campagna elettorale

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Abbiate pazienza. Qui l’affare è complicato. In Puglia adesso non si capisce più chi corteggia chi. Ricordate le quindici liste di Michele Emiliano? Ebbene, solamente tre hanno superato il quorum. Si annunciano ricorsi, non si conosce ancora la distribuzione dei seggi. Solo per dire che non è finita. Ma non questo che volevamo dirvi. La notizia è che a Bari sta accadendo qualcosa di bellissimo che è naturalmente qualcosa di spelacchiato. Emiliano avrebbe infatti offerto due assessorati al M5s. “Sono pronto ad accoglierli nella mia giunta”.

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Abbiate pazienza. Qui l’affare è complicato. In Puglia adesso non si capisce più chi corteggia chi. Ricordate le quindici liste di Michele Emiliano? Ebbene, solamente tre hanno superato il quorum. Si annunciano ricorsi, non si conosce ancora la distribuzione dei seggi. Solo per dire che non è finita. Ma non questo che volevamo dirvi. La notizia è che a Bari sta accadendo qualcosa di bellissimo che è naturalmente qualcosa di spelacchiato. Emiliano avrebbe infatti offerto due assessorati al M5s. “Sono pronto ad accoglierli nella mia giunta”.

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Il M5s garantisce di non saperne niente: “Non ci ha mai chiamato”. Il Pd, che poi sarebbe il partito di Emiliano, la racconta in un altro modo: “Guardate che adesso è il M5s che si sta offrendo a Emiliano”. E non si creda che sia solo una vicenda pugliese. La storia ha risvolti nazionali. Emiliano si è messo in testa che può essere lui il puntellatore di Giuseppe Conte tanto da dirgli: “Vedrai che la tua Puglia riserverà sorprese. Riuscirò a coronare un sogno. M5s e Pd insieme. Non ce l’abbiamo fatta prima ma ce la possiamo fare ora”. E quando Conte gli ha chiesto come avrebbe fatto con il programma 5s (“Mi sembra che abbiate avuto qualche difficoltà, diciamo”), Emiliano gli avrebbe risposto: “Ma il programma del M5s sono io!”.

 

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Come si fa a non riconoscere che l’uomo è straordinario? E’ vero che ha vinto senza di loro e che quella “monellaccia” di Antonella Laricchia, la candidata presidente 5s, non ha ceduto alle sue lusinghe (“mi hanno offerto un sottosegretariato per allearmi con Emiliano. Ho detto no”). Ma è anche vero che la Laricchia si deve finalmente sposare (“è in ritardo con i preparativi. Adesso pensa solo a questo” dice il suo staff. Auguri!) e che in giunta, per la parità di genere, servono cinque uomini e cinque donne.

 

Gli uomini di Emiliano sarebbero perfino troppi, ma le donne che possono aspirare alla carica sono solo due. Una è Debora Cilento quota Francesco Boccia e l’altra è Anita Maurodinoia chiamata lady preferenze che ha tanti voti quante cause legali con il M5s. Ne servirebbe una terza, meglio ancora una quarta, che sia di Foggia, la provincia che per tradizione esprime l’assessore all’Agricoltura. Ed ecco che esce il genio. Emiliano, attraverso i giornali locali, fa i nomi di Grazia Di Bari e Rosa Barone, consiglieri 5s, entrambe rielette, e che andrebbero a sedersi accanto alla Maurodinoia. E se questo sarebbe diabolico, il resto lo è ancora di più. Rosa Barone è stata già presidente della commissione regionale antimafia ma è nipote di Antonio Pepe che, a sua volta, è stato presidente della provincia con il Pdl. Se accetta, avvertono le opposizioni, gli attivisti del M5s le rimprovereranno il suo passato.

Ma la Barone è anche l’alter ego della Laricchia tanto che lei stessa avvisa: “Emiliano ci vuole spaccare come ha fatto cinque anni fa”. Sarebbe? “In piena conferenza stampa ci nominò assessori: me, Antonella Lariccchia e Viviana Guarini. Non fu altro che una piazzata che però riuscì a metterci in difficoltà” racconta ancora questa simpatica consigliera che assicura al Foglio: “Credetemi, Emiliano questa volta non mi ha chiamato”. Il che fa capire che potrebbe rispondergli. E’ tentata? “Ne parlerei all’interno del M5s e con Roma”. E non c’è motivo per non crederle. Ma c’è un vero motivo per non entrare in giunta? Per Cristian Casili, altro consigliere 5s eletto e che tra le altre cose è negazionista xylella e no tap, non solo non c’è più un motivo per opporsi a Emiliano, ma sarebbe il caso di correre da lui (“se chiama, io ci sono” ha dichiarato). Michele De Feudis che è il Lévi-Strauss di Puglia, la firma colta della Gazzetta del Mezzogiorno, dice che c’è qualcosa di nazionale in questo nuovissimo esperimento: “Sono prove di governo cime di rapa. Il piatto che Emiliano vuole servire a Conte. Nella sua cucina c’è di tutto”. Sta insomma preparando il delivery da consegnare a Palazzo Chigi, inscatolando il M5s. E la verità è che disarma pure la destra come rivela Ignazio Zullo, il suo fiero oppositore che di lui adesso dice: “Emiliano? Il problema è che è un uomo politicamente capace di tutto. Anche di fare cose buone”.

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P. S. Ricordate la “zalonata” di   fine campagna elettorale di Emiliano? Le 220 assunzioni firmate a teatro sono da ieri ufficialmente saltate.

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