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Il caso

Sorpresa! Adesso è il Pd a spaccarsi sul Mes. E M5s gongola

Il titolare di via XX Settembre frena e prende in contropiede il segretario del Nazareno. Storia di un imprevisto, che fa felice i grillini

Luca Roberto

Zingaretti s'intesta la battiglia, ma il ministro Gualtieri si mostra tiepido. Il sottosegretario Manzella: "Il fondo salva stati va usato, con il M5s risolveremo il nodo politico"

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A meno di 24 ore dall'esito delle elezioni regionali, Nicola Zingaretti lo aveva già esplicitato pubblicamente: è arrivato il momento di passare all'incasso sul Mes. Così che, lo stesso segretario del Pd e governatore del Lazio, da lì a poche ore si è speso a enumerare un preciso elenco di progetti di cui avrebbe potuto beneficiare la sanità laziale se solo si fosse attinto ai fondi del Fondo salva stati. Accrescendo e coagulando le richieste che in tal senso gli provenivano non solo dai governatori amici come Stefano Bonaccini, ma pure da un più largo fronte regionale che vede nell'attivazione del Mes una leva per superare i limiti interni di spesa e il tempo che bisognerà aspettare per l'implementazione del Recovery Plan. 

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A meno di 24 ore dall'esito delle elezioni regionali, Nicola Zingaretti lo aveva già esplicitato pubblicamente: è arrivato il momento di passare all'incasso sul Mes. Così che, lo stesso segretario del Pd e governatore del Lazio, da lì a poche ore si è speso a enumerare un preciso elenco di progetti di cui avrebbe potuto beneficiare la sanità laziale se solo si fosse attinto ai fondi del Fondo salva stati. Accrescendo e coagulando le richieste che in tal senso gli provenivano non solo dai governatori amici come Stefano Bonaccini, ma pure da un più largo fronte regionale che vede nell'attivazione del Mes una leva per superare i limiti interni di spesa e il tempo che bisognerà aspettare per l'implementazione del Recovery Plan. 

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Sul punto è nota l'ostilità ideologica del M5s, per cui l'adesione al programma europeo sconta ancora uno stigma che sarebbe difficile, secondo loro, da far digerire al proprio elettorato. E però, nelle ultime ore, non sono sfuggite le sponde che la posizione attendista del M5s pare avere trovato in una figura così autorevole come il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Ieri mattina in una riunione al Nazareno a cui hanno partecipato oltre a Zingaretti e Bonaccini anche Antonio De Caro (presidente dell'Anci) e Michele De Pascale (Unione delle Province), il titolare del dicastero di via Venti settembre è apparso molto tiepido sul Mes, e s'è fatto notare per contrasto rispetto alla linea del partito, che ufficialmente predica un'accelerata sul tema, e non a caso ha pubblicizzato il piano per la Sanità diffusa del ministro Speranza, che proprio sulla disponibilità di risorse aggiuntive si basa. La riunione, a cui hanno partecipato anche i ministri dem, era convocata per parlare di Recovery fund, ma alla fine, appunto, sono spuntati i dubbi sul Mes del titolare di via XX Settembre, dubbi che potrebbero rispecchiarsi nei timori politici di Conte. 

 

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La posizione di Gualtieri echeggia un pensiero di fondo secondo cui il tempo che si è perso in questi mesi abbia reso il Mes più una questione politica che prettamente contabile: i rendimenti sui titoli di stato sono scesi ai livelli pre crisi e quindi finanziarsi attraverso il Meccanismo europeo di stabilità resta conveniente ma meno che in passato. Se qualche mese fa utilizzarlo avrebbe fatto risparmiare tra i 400 e 500 milioni di euro all'anno, questa quota nel frattempo si è più che dimezzata. 

 

Ecco che allora la fuga in avanti di Zingaretti finisca per essere letta più come una prova di forza nei confronti dell'alleato di governo, una resa dei conti per riequilibrare l'assetto di maggioranza dopo il voto della scorsa settimana. Non a caso uno zingarettiano di ferro come il sottosegretario allo Sviluppo economico Giampaolo Manzella (ex assessore alla Regione Lazio) quest'oggi lo ha ribadito di nuovo: "Il Mes va usato. La questione delle condizionalità è stata chiarita da Gentiloni e Dombroskis con delle lettere ufficiali. Con il M5s credo che il nodo politico verrà risolto". Un messaggio (neanche troppo) cifrato perché chi deve intendere intenda. 

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