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Golpe M5s: saltano i Casalino Boys alla Camera

Da settembre cambieranno i vertici della comunicazione a Montecitorio. Al posto di Urgese, fedelissimo di Rocco, il portavoce di Bonafede

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Li chiamavano i Casalino-Boys: Fabio Urgese, Silvia Mota e Luca Bozzi. Due avvocati e un costumista piazzati dal portavoce del premier, nel 2018, ai vertici della comunicazione del M5S alla Camera. Bene, sono pronti a saltare come tappi di lambrusco.

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Li chiamavano i Casalino-Boys: Fabio Urgese, Silvia Mota e Luca Bozzi. Due avvocati e un costumista piazzati dal portavoce del premier, nel 2018, ai vertici della comunicazione del M5S alla Camera. Bene, sono pronti a saltare come tappi di lambrusco.

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Via tutti. Demansionati, ma non di più perché i loro contratti sono blindati, e seguono la vita della legislatura.Da settembre il posto di Urgese, tonico capo della comunicazione grillina a Montecitorio sconosciuto a tutti i cronisti parlamentari, sarà preso da Andrea Cottone, portavoce del ministro della Giustizia e capodelegazione Alfonso Bonafede, che ora sarà costretto a correre ai ripari, cercando un sostituto.

 

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La decisione di far saltare i Casalino-Boys non segue “percorsi mentali logici”, raccontano dal marasma grillino. L'input alla Boris (Questi me li cacci) è partito dal nuovo direttivo della Camera: Davide Crippa, Riccardo Ricciardi e Francesco Silvestri. E ha trovato tutti i deputati d'accordo: sì, cambiamo. Un messaggio contro Casalino e dunque contro Conte, nonostante la fedeltà delle truppe al premier? No.

 

E allora cosa? Di sicuro la voglia di protagonismo dei parlamentari, intenzionati a scardinare il sistema del vecchio Movimento. Quello in cui la comunicazione aveva – e ha – la meglio sulla politica. Casalino docet, appunto. Solo che nella santabarbara del transatlantico i cattivi umori non guardano in faccia a nessuno. Figurarsi le logiche politiche.

 

E il ruolo di Vito Crimi in questa mezza rivoluzione? Silenzio assenso, come vuole ormai la prassi del nuovo capo politico del Movimento. Troppo debole per opporsi, troppo furbo per ficcarsi nell'ennesimo regolamento di conti. E di addetti stampa. E allora via: colpo di spugna. Con l'ermetico Cottone impegnato in questi giorni in colloqui serratissimi per il nuovo pacchetto di mischia decasalinizzato. Rimane certo, un altro mistero: Bonafede. Costretto a trovarsi un altro portavoce per comunicare la sua attività di Guardasigilli e capodelegazione. “Tutto sommato meglio il silenzio”, dicono perfidi dal M5S.  

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