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“Niente alleanza con il M5s in Puglia: un'occasione persa”, ci dice il segretario del Pd pugliese

David Allegranti

Dopo giorni di insistenza per un accordo con i grillini, i Democratici mollano la presa

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Roma. Da giorni il Pd in Puglia cerca un’alleanza con il M5s per le elezioni regionali di settembre, ma la coalizione giallo-rosé a sostegno di Michele Emiliano non ci sarà. “Per me è un’occasione persa”, dice al Foglio il segretario del Pd pugliese Marco Lacarra

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Roma. Da giorni il Pd in Puglia cerca un’alleanza con il M5s per le elezioni regionali di settembre, ma la coalizione giallo-rosé a sostegno di Michele Emiliano non ci sarà. “Per me è un’occasione persa”, dice al Foglio il segretario del Pd pugliese Marco Lacarra

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In campo sono scesi praticamente tutti a proporre, con insistenza, un accordo con il partito di Beppe Grillo, nel tentativo di far ritirare la candidata Antonella Laricchia e far convergere i voti grillini sul presidente uscente Emiliano. Dal sindaco di Bari Antonio Decaro al presidente della commissione Bilancio in regione Fabiano Amati, uno degli avversari più tenaci dei grillini: tutti per giorni hanno spiegato che Pd e Cinque stelle insieme potrebbero battere Raffaele Fitto, candidato di centrodestra. Ma dopo le parole nei giorni scorsi di Vito Crimi, capo politico del M5s, il Pd non può che prenderne atto.

   

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“Non ci siamo mai sottratti al confronto ma lo facciamo se ci sono i presupposti. Lo so che c’è un dibattito sula Puglia, so che tanti stanno spingendo ma voglio confermare, senza ombra di dubbio che in Puglia corriamo da soli. Ci abbiamo ragionato, ma le politiche fatte da Emiliano noi le abbiamo contrastate, non possiamo archiviare questo”, ha detto Crimi a Radio1. “Penso proprio sia chiusa”, conferma Lacarra al Foglio. “Per me è un’occasione persa”, aggiunge appunto il capo del Pd pugliese, che ha insistito molto perché si facesse l’alleanza in Puglia, proprio come è accaduto in Liguria, dove Pd e M5s presentano Ferruccio Sansa. Ma, d’altronde, proprio parlando con il Foglio nei giorni scorsi, la candidata Laricchia aveva chiuso ogni strada: “Noi abbiamo la responsabilità di garantire un’alternativa, una reale opportunità di cambiamento in quei settori che da anni sono gestiti male, dai consorzi di bonifica alle liste d’attesa, passando per i centri per l’impiego: tutti problemi iniziati con Fitto ed ereditati da Vendola ed Emiliano, che non hanno saputo porvi alcun rimedio. Tre esempi di gestione sbagliata da parte di queste figure qui”. 

   

Con simili presupposti, difficile era difficile far trovare l’armonia a due partiti che governano a Roma, sì, ma già lì tra mille difficoltà.

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