“Caro Zingaretti, non fare il destabilizzatore”. Parla Magi
Il segretario del Pd predica stabilità ma spinge per la riforma elettorale anche a costo di far venire meno il vincolo di maggioranza. “Non si trova così l'equilibrio tra governabilità e rappresentatività”, dice il deputato radicale di + Europa
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Roma. “Siamo davanti a una forzatura poco sostenibile, fatta per imporre una legge pessima, senza averne i numeri”. E' il giorno della probabile resa dei conti in Commissione Affari Costituzionali sulla legge elettorale e Riccardo Magi, deputato radicale di + Europa, commenta così la situazione attuale, quella in cui il segretario del Pd Nicola Zingaretti, con insoliti toni tranchant, dice che “la nuova legge elettorale va votata subito e senza ambiguità perché è un impegno preso dalla maggioranza”, anche facendo capire di essere pronto a far venire meno il vincolo di maggioranza in caso Matteo Renzi non voti il testo sul proporzionale (Renzi, intervistato dalla Stampa, ha definito la pressione Pd-M5s un “blitz anti maggioritario… ci spingono al grande centro”).
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- Marianna Rizzini
Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.