Roma. Luigi Di Maio in un’intervista a Repubblica dice che Giuseppe Conte è una “grande risorsa”. Come noto, quando qualcuno vi definisce  “una risorsa” in realtà vi vuole congedare. Se poi a dirlo è la fidanzata o il fidanzato, ancora peggio (per non parlare dei compagni di governo o di partito, ma adesso ci arriviamo). “Sei una risorsa” è il corrispettivo politico del paraculismo estetico-sentimentale: quando tu dici di una ragazza o un ragazzo che è “simpatico” al posto di “be’, in effetti sei proprio un cesso”. 

Roma. Luigi Di Maio in un’intervista a Repubblica dice che Giuseppe Conte è una “grande risorsa”. Come noto, quando qualcuno vi definisce  “una risorsa” in realtà vi vuole congedare. Se poi a dirlo è la fidanzata o il fidanzato, ancora peggio (per non parlare dei compagni di governo o di partito, ma adesso ci arriviamo). “Sei una risorsa” è il corrispettivo politico del paraculismo estetico-sentimentale: quando tu dici di una ragazza o un ragazzo che è “simpatico” al posto di “be’, in effetti sei proprio un cesso”. 

Ecco, puntualmente, Di Maio invita Conte – che coltiva futuri progetti di leadership anche fuori Palazzo Chigi, magari alla guida di ipotetiche liste Conte o dello stesso M5s depurato dalle scorie radioattive dibattistiane – a “iscriversi al Movimento. Sarebbe una grande risorsa in più su cui contare”, dice il ministro degli Esteri.  

La letteratura sulla “risorsa”, come noto, è ampia. Di solito viene usata nel centrosinistra per fare i conti. Un tempo fra Renzi, Bersani, D’Alema, quando erano tutti nei loro cenci, volavano “risorse” come fossero parole grosse. Ricapitoliamo.

Pier Luigi Bersani, 11 maggio 2010: “Vendola è una risorsa”. Pier Luigi Bersani, 2 luglio 2012: “Monti è una risorsa”. Graziano Delrio, 2 settembre 2012: “Renzi è una risorsa”. Roberto Speranza, 2 settembre 2013: “Renzi è una risorsa” Pier Luigi Bersani, 3 dicembre 2012: “Renzi è una risorsa”. Rosy Bindi, 20 febbraio 2013: “Renzi è una risorsa”. Marina Sereni, 5 marzo 2013: “Renzi è una risorsa”. Beppe Fioroni, 15 aprile 2013: “Renzi è una risorsa”. Corrado Passera, 17 aprile 2013: “Renzi è una risorsa”. Nichi Vendola, 13 giugno 2013: “Renzi è una risorsa”. Stefano Fassina, 4 luglio 2013: “Renzi è una risorsa”. Goffredo Bettini, 4 luglio 2013: “Renzi è una risorsa”. Dario Franceschini, 5 luglio 2013: “Renzi è una risorsa”. Enrico Letta, 9 luglio 2013: “Renzi è una risorsa”. Piero Fassino, 9 luglio 2013: “Renzi è una risorsa”. Massimo D’Alema, 20 luglio 2013: “Renzi è una risorsa”. Guglielmo Epifani, 20 luglio 2013: “Renzi è una risorsa”. Alessandra Moretti, 10 luglio 2013: “Renzi è una risorsa”. Mariastella Gelmini, 6 febbraio 2015: “Salvini è una risorsa”. Paolo Gentiloni, 29 dicembre 2016: “Boschi è una risorsa”. Roberto Speranza, 31 maggio 2017: “Pisapia è una risorsa”. Susanna Camusso, 17 luglio 2017: “Pisapia è una risorsa”. Vasco Errani, 5 ottobre 2017: “D’Alema è una risorsa”.

Per la verità, anche nel M5s da qualche tempo ci sono parecchie “risorse”. “Mi sono confrontato anche con Alessandro Di Battista, una risorsa preziosa che ha dato tanto e ancora tanto può dare al nostro percorso comune”, ha detto il capo politico grillino Vito Crimi. Ricorda un po’ quando, un paio d’anni fa (era il 21 giugno 2018), lo disse Paolo Gentiloni a Walter Veltroni, sperando in un suo ritorno: “Walter è una risorsa e mi auguro che sulla scena politica, soprattutto sulla nostra, sia sempre più importante per farci tornare a vincere”. Veltroni, insomma, è come Rousseau per Stefano Buffagni, che pochi giorni fa ha detto al Fatto quotidiano che “è una risorsa, ma tutti gli strumenti vanno aggiornati in base ai cambiamenti che il Movimento sta affrontando”. Come Conte capo del governo e forse pure del Movimento: Giuseppe “Risorsa” Conte.