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A Roma tutti provano a fare le primarie. E chiamano il Pd

Marianna Rizzini

Dalle sardine ai comitati, dai municipi guidati dalla sinistra ai Radicali, la Roma civica si muove in autonomia per le primarie aperte, chiamando i dem all’ascolto. Presto un manifesto

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Roma. L'estate avanza, l'emergenza e il lockdown non sono ancora un ricordo, Roma si ripopola lentamente e un domanda si affaccia: che fare e chi mettere in campo per la corsa a sindaco? Se lo chiedono in tutti i partiti, ma è a sinistra che il tema allarma di più: non ci si può permettere di perdere tempo, con la destra salviniana all'attacco e Virginia Raggi che cerca il rilancio (anche se con una parte del M5s contro) e che potrebbe comunque drenare consensi. Il 2021 non è lontano, i nomi spuntano ma con effetto ottico carsico si inabissano, per poi riemergere a intermittenza. La perdita di tempo potrebbe costare cara, è il pensiero di tutta una Roma “civica” che guarda da un lato al Pd, in attesa di un passo definitivo, ma dall'altro a se stessa, nel senso che ha deciso di puntare alle primarie aperte in autonomia. Il punto di partenza è il sito “Primarie Roma 2021”.

 

Qualche giorno fa, intanto, è circolato anche un appello firmato da professionisti, politici della sinistra extra pd e rappresentanti delle associazioni, oltre ai minisindaci del III municipio Giovanni Caudo e dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri – appello che chiedeva al Pd di “ascoltare i cittadini” e non far calare scelte dall'alto. E ora il neonato comitato Primarie Roma 2021 lancia il luogo (per ora virtuale) dove “le cittadine e i cittadini, democratici e progressisti, possano partecipare alle scelte, insieme alle forze politiche. Un luogo dove informarsi sulle candidature e sui programmi, ma anche dove proporre temi, incontri, dibattiti e soluzione. Un luogo per chi viene da Sinistra (scritto con la s maiuscola, ndr), per chi è di Sinistra, per chi va a Sinistra”. Criticando “l'immobilismo dei partiti più rappresentativi del centrosinistra”, il suddetto gruppo di “cittadine e cittadini da sempre impegnati nell'attivismo civico” chiede “alla comunità politica di discutere, confrontarsi e avviare una riflessione comune sul futuro della città”.

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L'idea è che “le primarie aperte al contributo di tutti” permetteranno di “trasformare le tante, pur valide, singole proposte che caratterizzano l'area del centrosinistra in un'unica proposta vincente, insieme per amore di Roma”. Il comitato sta preparando un “manifesto” dove raccogliere “principi, regole e cornice programmatica” per le primarie, in modo da arrivare “a una proposta condivisa, unitaria e vincente” e si propone di “sensibilizzare il Pd al dialogo con le realtà civiche”.

 

Intanto, il comitato stesso ha lanciato una collaborazione con Radicali Roma (già in campo: a inizio giugno il deputato radicale di + Europa Riccardo Magi aveva annunciato di essere pronto a candidarsi a primarie di coalizione del centrosinistra), Liberare Roma e Tutti per Roma, il gruppo civico guidato da Emma Amiconi, in attesa di altre adesioni al progetto e in aggiunta a quelle già espresse da esponenti del mondo della cultura e della politica, tra cui il leader delle Sardine Mattia Santori (che annuncia, con un'intervista presto visibile sul sito, il coinvolgimento del movimento nella corsa al Campidoglio). C'è anche già una presidente: Barbara Linardi. E un presidente onorario: Bruno Gramiccia, ottantenne attivo ai tempi della defenestrazione di Ignazio Marino (in difesa di Marino). Obiettivo comune: “Risvegliare l'orgoglio della partecipazione civica” per “arrestare il declino di Roma”.

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