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L’Agcom e il nuovo patto del Nazareno

Redazione

La nomina di Giacomelli? Gli interessi del Cav. sono anche interessi del paese

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Antonello Giacomelli, deputato pd ed ex sottosegretario alle comunicazioni nei governi Renzi e Gentiloni, e Laura Aria, direttore generale per gli incentivi alle imprese del ministero dello Sviluppo economico, indicata da Forza Italia, sono i due componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni eletti da Camera e Senato, assieme ad Elisa Giomi, scelta dal Senato, sociologa scelta dai 5 stelle, ed Enrico Mandelli, gradito a Lega e FI, designato dalla Camera. Due su quattro sono dunque un successo di Silvio Berlusconi, Giacomelli è frutto di una trattativa bipartisan tra il Cav. ed il Pd, via Gianni Letta, mentre ai 5 stelle restano al momento le briciole. Eppure su queste nomine avevano puntato forte soprattutto sponsorizzando Emilio Carelli, ex direttore di Sky Tg24 ed ex vicedirettore del Tg5, poi divenuto parlamentare grillino e per questo proposto come nome di garanzia.

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Antonello Giacomelli, deputato pd ed ex sottosegretario alle comunicazioni nei governi Renzi e Gentiloni, e Laura Aria, direttore generale per gli incentivi alle imprese del ministero dello Sviluppo economico, indicata da Forza Italia, sono i due componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni eletti da Camera e Senato, assieme ad Elisa Giomi, scelta dal Senato, sociologa scelta dai 5 stelle, ed Enrico Mandelli, gradito a Lega e FI, designato dalla Camera. Due su quattro sono dunque un successo di Silvio Berlusconi, Giacomelli è frutto di una trattativa bipartisan tra il Cav. ed il Pd, via Gianni Letta, mentre ai 5 stelle restano al momento le briciole. Eppure su queste nomine avevano puntato forte soprattutto sponsorizzando Emilio Carelli, ex direttore di Sky Tg24 ed ex vicedirettore del Tg5, poi divenuto parlamentare grillino e per questo proposto come nome di garanzia.

 

Tra i 5s serpeggia la solita rivolta, che finirà come al solito nel nulla, mentre Carelli minaccia le solite dimissioni. Di fatto si consolida una sorta di rinnovato patto del Nazareno, stavolta con Nicola Zingaretti al posto di Renzi, e soprattutto si rafforza una rinnovata, e fino a poco tempo fa inaspettata, nuova centralità berlusconiana sulla scena politica. Il Cav. è fondamentale per la tenuta del governo nel caso di defezioni grilline, lo è ancora più per tenere la rotta europeista, della quale Berlusconi è un convinto sostenitore così come dell’utilizzo del Mes. Certo, l’Agcom – contemporaneamente sono stati rinnovati anche i vertici del Garante della Privacy – è strategica per il controllo su Rai, Mediaset, sistema televisivo e dei media in generale, ma anche per tutte le faccende che regolano la telefonia e la rete in fibra. Interessi corposi del Cav. ovviamente: ma chi può onestamente affermare che questi interessi, e la collaborazione che si può sviluppare tra FI e Pd, non coincidano ora con gli interessi dell’Italia, molto più di quanto coincidano gli interessi tra populisti o tra Pd e grillini?

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