
Giuseppe Conte e Luigi Di Maio (foto LaPresse)
Gli uomini all'ombra dello scontro Conte-Di Maio
Alle spalle del duello tra il premier e il ministro degli Esteri se ne consuma un altro: quello tra i loro portavoce Rocco Casalino e Augusto Rubei
Roma. Conte si toglie la pochette e va dai ragazzi del Cinema America, iconografia de sinistra romana, mentre Di Maio si rimette la cravatta che s’era sfilato dal collo per incontrare Draghi e Gianni Letta, l’uno insomma ora fa il popolare mentre l’altro si traveste da establishment, al punto che il loro conflitto politico, il dualismo che serpeggia e scoppietta e di cui tutti parlano nel governo, ma che pure democristianamente mai davvero esplode, sempre più segue l’andamento d’una articolata sceneggiatura che porta in calce le firme dei due uomini nell’ombra, i collaboratori dell’uno e dell’altro – anche loro specularmente in conflitto – Rocco Casalino e Augusto Rubei.
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- Salvatore Merlo
Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi erasmiana a Nottingham. Un tirocinio in epoca universitaria al Corriere del Mezzogiorno (redazione di Bari), ho collaborato con Radiotre, Panorama e Raiuno. Lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.