A Roma sindaco cercasi: Salvini lancia Flavio Cattaneo
Manager, romano lombardizzato e di destra (ma sposato con la Ferilli) è la candidatura non di bandiera che piace alla Lega
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In campo per la rielezione c'è solo Virginia Raggi
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Chi vuole Roma
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Lo sbarco di Salvini a Roma, visto dal quartiere della nuova sede leghista
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La nuova Opa di Salvini su Roma, moderata e “civica” (ma c'è FdI)
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Il processo che manca a Salvini
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A Roma sindaco cercasi: Flavio Cattaneo dice no, grazie
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"Nelle grandi città possiamo allearci col Pd". Così per il M5s cadè il tabù
Roma. L’ha detto e ridetto, Matteo Salvini (due volte soltanto nell’ultima settimana): a Roma serve un manager, a Roma serve un uomo della società civile, a Roma serve un sindaco con la s maiuscola, Roma “non può rimanere nella mente dei turisti per le buche, gli autobus bruciati, per i rom e i topi”. E insomma, al grido di “liberiamo Roma”, il leader della Lega ha fatto capire di essere all’inizio della fase 2 della cosiddetta Opa leghista sulla capitale: la fase del lancio-candidature, possibilmente non ascrivibili alla categoria “candidature di bandiera”. E se, in un primo momento, tra il 2018 e il 2019, si era pensato che Salvini puntasse sulle truppe leghiste in loco, adesso non c’è presentazione, evento o intervista in cui lo stesso Salvini non si presenti come colui che estrarrà dal cappello del Cappellaio Matto il profilo per Roma che non ti aspetti. Ed ecco che il nome tra i nomi pare prendere corpo in questi giorni: Flavio Cattaneo, il super-manager ex Telecom, ex Terna ed ex Rai, ora vicepresidente di Italo Nuovo Trasporto Viaggiatori, peraltro anche marito dell’attrice che, con Carlo Verdone, più rappresenta Roma nell’immaginario collettivo, cioè Sabrina Ferilli (fino a un certo punto anche icona di centrosinistra, con tanto di padre ex segretario di sezione Pci-Pds-Ds a Fiano Romano, anche se poi protagonista di un breve tradimento politico verso Virginia Raggi, infine rientrato).
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- Marianna Rizzini
Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.