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Conte, Casaleggio e Associati

Valerio Valentini

Deve partire per la Spagna, convincere i paesi frugali, ma a Palazzo Chigi citofona Davide Casaleggio e Conte è costretto a riceverlo. E rischia di perdere l'aereo

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Solo immaginarselo, fa compassione. Finisce il Cdm alle quattro e mezza (ché delle undici non s'è potuto cominciare: Dario Franceschini non era a Roma, e poi bisognava pur festeggiarlo, il compleanno di Luigi Di Maio: 34 candeline, auguri!), giusto un paio d'ore di sonno, poi c'è da spiegare a quelle iene di cronisti, al paese intero, le mirabilie di un decreto Semplificazioni che in verità ancora non c'è, approvato "salvo intese tecniche" (sic!), ma comunque bisogna annunciarlo perché il tempo stringe, e l'Europa pressa, e i fondi del Recovery fund potrebbero sfumare, e allora bisogna correre, sbrigarsi, accelerare, ché c'è l'aereo per Lisbona, e poi Madrid, e poi Amsterdam e forse Berlino... Prima, però, bisogna parlare con Davide Casaleggio. E per lui, va da sé, il tempo bisogna che Giuseppe Conte lo trovi: costi quel che costi. 

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Solo immaginarselo, fa compassione. Finisce il Cdm alle quattro e mezza (ché delle undici non s'è potuto cominciare: Dario Franceschini non era a Roma, e poi bisognava pur festeggiarlo, il compleanno di Luigi Di Maio: 34 candeline, auguri!), giusto un paio d'ore di sonno, poi c'è da spiegare a quelle iene di cronisti, al paese intero, le mirabilie di un decreto Semplificazioni che in verità ancora non c'è, approvato "salvo intese tecniche" (sic!), ma comunque bisogna annunciarlo perché il tempo stringe, e l'Europa pressa, e i fondi del Recovery fund potrebbero sfumare, e allora bisogna correre, sbrigarsi, accelerare, ché c'è l'aereo per Lisbona, e poi Madrid, e poi Amsterdam e forse Berlino... Prima, però, bisogna parlare con Davide Casaleggio. E per lui, va da sé, il tempo bisogna che Giuseppe Conte lo trovi: costi quel che costi. 

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E allora, eccolo, il figlio padrone di Rousseau, dunque del Movimento 5 stelle, dunque di Conte: eccolo che, dopo aver cenato – ieri sera – a Testaccio insieme a Alessandro Di Battista e agli altri soci della sua associazione, Pietro Dettori ed Enrica Sabatini, si presenta a ora di pranzo a Palazzo Chigi, giacca e cravatta nonostante la canicola, e viene accolto con tutti gli onori. Rocco Casalino, gran ciambellano del premier, c'ha tenuto perfino a catechizzare i giornalisti arrivati a Palazzo Chigi per la conferenza: "Ragazzi, mi raccomando, poche domande e coincise, ché il presidente poi deve prendere l'aereo". E invece, finita la conferenza, ecco che il premier si chiude a colloquio con Casaleggio per due ore e mezza. Evidentemente Antonio Costa, il premier portoghese con cui Conte deve incontrarsi per parlare di Mes e Recovery fund, può attendere.

 

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"Casaleggio? Lo vedrò se riesco, potremo vederci un attimo, non so ancora, dipende dai tempi stretti", nicchia Conte in conferenza stampa, col tono di chi sa che deve farsi perdonare qualcosa. "Di regionali non parleremo, non interferisco nei processi politici", prova a giustificarsi il premier.

 

Tre ore dopo Casaleggio esce dal retro di Palazzo Chigi, scortato dall'onnipresente Casalino, e ai cronisti dice, serafico, che sì, "anche di regionali abbiamo parlato". Ma più che altro, dice il manager milanese, "gli ho presentato il piano dell'associazione Casaleggio". Del resto il capo di Rousseau aveva già avuto modo di manifestare il suo risentimento per il mancato invito agli Stati generali, a Villa Pamphilj: e non sapeva che per lui, unico e solo, il premier aveva in programma un incontro riservato, nella sede più ufficiale del governo, con tutti gli onori del caso.

Mica come a un presidente qualsiasi di Confindustria, o ai soliti postulanti dei sindacati. A Casaleggio sì, che conviene concedere il bacio della pantofola (la sua, beninteso, non quella del premier). Casaleggio, parbleu!, mica capperi. E ora Conte può finalmente partire alla volta di Lisbona. Chissà come si dice, in portoghese, "mi manda Davide".

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