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Cosa può fare il Pd per uscire dall’incubo delle istantanee maledette?

Carmelo Caruso

Da Vasto a Narni. L'accordo con il M5s e le regionali da vincere. “Se perdiamo le elezioni non è che perde il Pd o il M5s. A perdere è il governo. La destra proverà a dare la spallata”. Parla Matteo Ricci

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Le fotografie sono finora venute male. “E’ vero, ma non ci conoscevamo. Diffidenza, pregiudizio”. Solo questo? “A Narni eravamo impacciati, ingessati. Non c’erano le condizioni”. E non parliamo della famosa foto di Vasto… “Lo so, a volte, purtroppo, le alleanze di sinistra fanno pensare ad armate brancaleone”. Sindaco Matteo Ricci, ma è proprio sicuro che M5s e Pd debbano riprovarci e correre insieme alle prossime elezioni regionali? “Sono sicuro perché anche Giuseppe Conte è del mio stesso avviso. Non sono da solo”.

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Le fotografie sono finora venute male. “E’ vero, ma non ci conoscevamo. Diffidenza, pregiudizio”. Solo questo? “A Narni eravamo impacciati, ingessati. Non c’erano le condizioni”. E non parliamo della famosa foto di Vasto… “Lo so, a volte, purtroppo, le alleanze di sinistra fanno pensare ad armate brancaleone”. Sindaco Matteo Ricci, ma è proprio sicuro che M5s e Pd debbano riprovarci e correre insieme alle prossime elezioni regionali? “Sono sicuro perché anche Giuseppe Conte è del mio stesso avviso. Non sono da solo”.

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All’interno del Pd, di cui è stato vicepresidente e da Pesaro dove è primo cittadino, Ricci è tra i primi a dirlo. Dice che l’ora è quella giusta per “ritentare” e che sarebbe addirittura “folle” per M5s e Pd “dividersi di fronte alla destra che si compatta”. E’ tra coloro che non imprecano contro i fotografi che, a sinistra, sono sempre un po’ come gli architetti di Tom Wolfe e dunque “maledetti fotografi”. Cominciamo allora dall’esorcizzare l’Umbria e la foto di Narni, per intenderci, la prima immagine consegnata agli storici e agli archivi, la prima diapositiva del governo giallorosso. Domanda: è possibile superarla? Serve infatti un esorcismo, anzi, un esorciccio. Ad abbracciarsi (meglio scrivere “vicini”) c’erano allora i leader di maggioranza: Roberto Speranza, Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte. Dimenticavamo. Presente era anche il candidato governatore Vincenzo Bianconi. “Una immagine di un’alleanza estemporanea. E poi in Umbria pagavamo una difficile vicenda giudiziaria che aveva toccato la giunta. Senza nulla togliere a Bianconi, ma si trattava di una candidatura non sufficientemente preparata”. Vuole dire improvvisata? “Rispondo che non eravamo pronti”.

 

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Conte sarebbe prontissimo tanto da suggerire che l’occasione non deve essere perduta: “Non andare uniti alle regionali sarebbe una sconfitta” ha dichiarato, due giorni fa, dopo aver incontrato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Tutti nuovamente di fronte al dagherrotipo? Ricci crede che questa volta le “prove di posa” siano durate abbastanza. “Governiamo insieme da un anno, abbiamo affrontato una crisi sanitaria e ci stiamo misurando con una economica drammatica. Siamo stati bravi. Il clima si è disteso”. Ma nei territori è tesissimo. E allora Ricci, che da sindaco non sopporta perdere tempo e parlare difficile, la fa semplice: “Se perdiamo le regionali non è che perde il Pd o il M5s. A perdere è il governo. La destra proverà a dare la spallata. Questo è un problema per tutti e non una ferita per qualcuno”. Sarebbe un grande guaio per Conte che a Pesaro risulta essere molto apprezzato. Per Ricci è Conte il “regista di matrimoni”. Può svolgere una funzione di sintesi e raccordo oltre che di persuasione nei confronti del M5s che gareggiando in solitaria rischia di rimanere una forza “ininfluente”. Prendendo in prestito la cassetta degli attrezzi della vecchia politica da una parte c’è il voto utile e dall’altra… “Possiamo dire che correndo da solo, il M5s fa un atto di autolesionismo”. Fa il solito appello al voto utile? “Rimango ai fatti e ai numeri. Ed entrambi ci dicono che il M5s, tanto più nelle competizioni locali, abbassa il suo consenso” risponde Ricci che da sindaco ha un’idea del mondo bipolare. Si prenda la legge elettorale che è calendarizzata in aula per fine mese e che rimane sempre argomento adatto per gli sbadigli dei bagnanti e la sonnolenza dei pomeriggi. La legge in esame è quella proporzionale (Brescellum), ma già definita di “salvezza nazionale” per scongiurare i “pieni poteri” dei populisti. “Fermiamoci un attimo a parlare di questa legge. Da sindaco sono sempre stato a favore del maggioritario. E però, abbiamo visto tutti che in parlamento non ci ha consegnato stabilità. Lo scenario rende ormai necessario un’alleanza fra M5s e Pd. Un’alleanza non gialla e rossa, ma un accordo di europeisti contro i sovranisti” aggiunge sempre Ricci che non vuole saperne di vedere il paese finire nella “camera oscura” leghista. Ma come la mettiamo con i paparazzi? In veste di aiuto fotografo ha la soluzione per non rovinare l’album. “Chiediamo ai segretari di fare un passo indietro e mandiamo avanti, a portata di obiettivo, i candidati regionali con al centro Conte”. E’ la scappatoia che si usa nei bei momenti per tenere insieme i parenti che non dimenticano i vecchi malumori. Quanti banchetti si sono salvati in questo modo per la gioia e, diciamo, le tasche dell’ultimo sottoproletariato rimasto? Per carità, almeno la sinistra… Non sparate sul fotografo.

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