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Oltre le carte di Conte

Carmelo Caruso

Sul Foglio, il premier offre un patto alle opposizioni. Si può fare? Parlano Tajani (FI), Rixi (Lega), La Russa (FdI)

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Roma. “Se c’è un partito pronto a collaborare questo è Forza Italia. Ma non si può offrire un calice di vino all’opposizione aggiungendoci il cianuro”. E parlando con Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, che ha costruito sulla prudenza e la responsabilità la sua biografia, davvero non si comprende come una proposta tanto importante – un patto alle opposizioni, lanciata ieri sul Foglio da Giuseppe Conte – possa essere sabotata dal fuoco amico. Con un intervento violentissimo contro la sanità lombarda, il M5s, secondo Tajani, ha rivolto “un’offensiva contro l’opposizione tutta e forse anche contro lo stesso Conte”.

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Roma. “Se c’è un partito pronto a collaborare questo è Forza Italia. Ma non si può offrire un calice di vino all’opposizione aggiungendoci il cianuro”. E parlando con Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, che ha costruito sulla prudenza e la responsabilità la sua biografia, davvero non si comprende come una proposta tanto importante – un patto alle opposizioni, lanciata ieri sul Foglio da Giuseppe Conte – possa essere sabotata dal fuoco amico. Con un intervento violentissimo contro la sanità lombarda, il M5s, secondo Tajani, ha rivolto “un’offensiva contro l’opposizione tutta e forse anche contro lo stesso Conte”.

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E che Forza Italia sia ancora disposta a trovare un’intesa per l’Italia, lo conferma il suo vicepresidente che è rimasto sconcertato proprio perché pronto a dare fiducia. “Il nostro motto è ‘L’Italia innanzitutto’ e per questo abbiamo accolto positivamente le parole del premier. E’ dall’inizio dell’emergenza che ripetiamo di essere disponibili malgrado il governo non abbia mai preso in esame le nostre proposte. Rimaniamo nel centrodestra senza prestarci a nessuna operazione di salvataggio, ma ci rimaniamo con la nostra identità. Ma così non possiamo. Ieri è andato in scena un esempio di politica bipolare. Servirebbero gli psicologi”. E dunque Tajani si chiede giustamente a che nome parla Conte e se sia possibile accettare che un’intervista dal chiaro significato politico venga “in maniera plastica sconfessata dai gesti del M5s”. Aggiunge che i corpi dei morti lombardi sono ancora caldi e avanza il sospetto che la polemica ingaggiata dal M5s sia un chiaro tentativo di boicottare il patto. “Con tutta la buona volontà, come si fa?” domanda ancora Tajani.

 

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“E pure io sarei pronto a dialogare con Conte, ma alle sue aperture non possono seguire gli attacchi indegni che abbiamo ascoltato ieri” dice Edoardo Rixi, che della Lega è sempre stato uomo al di sopra di isterismi e malumori. Si riferisce alle frasi di Riccardo Ricciardi che hanno finito per sporcare ogni cosa. La novità è che, all’interno della Lega, i propositi di Conte erano stati salutati con una disposizione d’animo diversa e anche la sua informativa, riconosce Rixi, è apparsa a tratti quasi “ecumenica”. E allora perché non accettare l’invito? “E chi dice che non lo accettiamo? Io stesso avevo proposto un tavolo per parlare di infrastrutture ma i pregiudizi ideologici sono stati più forti”. Rixi nel suo patto inserirebbe il modello Genova che Conte ha dichiarato dovrebbe chiamarsi modello Italia, ma che in realtà non si riesce a esportare oltre la Liguria.

 

“Il governatore della Toscana, Enrico Rossi – spiega Rixi – aveva chiesto di poter fare come il sindaco Marco Bucci, ma ha ricevuto un rifiuto. Davvero non si poteva convergere? Come Lega avevamo suggerito una moratoria sui mutui. Non è passata e le motivazioni, credetemi, non sono economiche. Mi sembra quindi un’apertura di “carta”. A chi dobbiamo credere al Conte del Foglio o al Conte che non si scandalizza dei suoi amici del M5s?”.

 

Chi non crede né a quello di carne e né a quello di carta è Ignazio La Russa, uno dei fondatori di FdI, garbatamente ostile all’esecutivo e poi al premier che non starebbe cercando “collaborazione ma solo aiuto”. L’offerta riguarda però sfide di sistema. Chiediamo: neppure questa volta si può essere patriottici per chi del patriottismo fa la sua bandiera? “La prima forma di collaborazione sta nell’individuare una data per riportare gli italiani alle urne. Conte ci dica per quanto tempo un governo non eletto dal popolo può rimanere in carica” risponde La Russa che ricorda quella che è stata la leale collaborazione di FdI. Quale? “Ad esempio quando Conte annunciava i suoi dpcm in televisione. Abbiamo accettato tutte le limitazioni alle libertà costituzionali. Cosa abbiamo ricevuto in cambio? Mi sembrano buoni propositi quelli di Conte, ma la strada dell’inferno è lastricata di buoni propositi”. Insomma, voi cosa proponete per ribaltare il tavolo? La Russa tra le proposte alternative indica quella dei voucher in agricoltura. A suo parere sarebbero bastati questi e non la “sanatoria demagogica” per regolarizzare seicentomila migranti. E, sempre per La Russa, il primo punto del patto “accelerare i tempi dei processi” non è altro che il dente che a Conte duole. “Parla della giustizia ma solo perché ha rischiato di perdere il suo ministro. Consiglio a Conte di guardarsi dal M5s”. E’ quello che pensa Tajani che, da navigato, tira le conclusioni: “Voleva trovare un patto con le opposizioni e rischia di dover chiedere un nuovo patto alla sua maggioranza”.

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