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Da Lannutti a Rametta. L’epidemia delle fake news sul Covid è gialloverde

Luciano Capone

I 5 superdiffusori di bufale sono tutti di area M5s e Lega

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Roma. Il coronavirus ha stravolto le vite, sconvolto le abitudini, cambiato il modo di pensare e modificato i comportamenti di tutti. Ma anche durante la pandemia, la più grande crisi sanitaria ed economica del dopoguerra, ci sono dei punti che restano fermi: le fake news, e cioè la disinformazione, è sempre gialloverde. La mentalità complottista è talmente radicata in profondità nella cultura politica del M5s e della Lega che resiste, come terreno comune, anche dopo il Papeete, gli insulti ela crisi di governo e si esprime al suo peggio durante l’emergenza Covid-19.

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Roma. Il coronavirus ha stravolto le vite, sconvolto le abitudini, cambiato il modo di pensare e modificato i comportamenti di tutti. Ma anche durante la pandemia, la più grande crisi sanitaria ed economica del dopoguerra, ci sono dei punti che restano fermi: le fake news, e cioè la disinformazione, è sempre gialloverde. La mentalità complottista è talmente radicata in profondità nella cultura politica del M5s e della Lega che resiste, come terreno comune, anche dopo il Papeete, gli insulti ela crisi di governo e si esprime al suo peggio durante l’emergenza Covid-19.

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Nelle epidemie esistono i cosiddetti “superdiffusori”, ovvero persone contagiate che hanno una capacità di infettare una quantità di persone superiore alla media. E che quindi accelerano la trasmissione e la riproduzione del virus. Per la disinformazione, che aumenta quanto più le fake news diventano “virali”, accade qualcosa di simile. Si diffonde grazie a persone che hanno un fattore R0 delle boiate molto elevato. Sono i “superdiffusori” di fake news. Il sito NewsGuard, che si occupa proprio di contrasto alla cattiva informazione, ha fatto un’analisi mondiale della diffusione via Twitter della disinformazione sul Covid-19 in Europa, frutto del monitoraggio degli account con più di 20 mila follower che condividono informazioni false o fuorvianti prese da fonti inaffidabili. “Abbiamo identificato 16 account Twitter che sono risultati essere dei “super-diffusori” di disinformazione – scrive NewsGuard –. Questi account, nel loro insieme, raggiungono circa 616 mila follower, che possono a loro volta ulteriormente diffondere le informazioni false o fuorvianti tramite i propri account”.

  

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Gli account spargi-bufale italiani sono cinque. E hanno tutti a che fare con l’area gialloverde, con il mondo politico -culturale grillino e sovranista. L’unico parlamentare presente è un alto esponente del M5s, noto diffamatore e diffusore di bufale: Elio Lannutti. L’uomo che il M5s voleva al vertice della commissione d’inchiesta sulle banche, già noto per aver diffuso propaganda antisemita da siti complottisti, ha fatto un tweet per promuovere la falsa tesi secondo cui la Vitamina C sparata in vena possa curare il Covid. “Coronavirus Covid-19: la vitamina C per via endovenosa può aiutare a curare la polmonite e prevenire la replicazione virale”, è il tweet di Lannutti che rilancia un link dello sconosciuto sito Debuglies.com. Poi c’è Alessandro Meluzzi, intellettuale di riferimento dell’area salvinian-sovranista e primate ortodosso autocefalo (che, come ha ricordato Guido Vitiello, suona come una trafila di insulti, ma è proprio così). In un tweet Meluzzi ha diffuso il video complottista di un’attivista no vax, Judy Mikovits, che parla del “piano globale per controllare le nostre vite. E poi ha rilanciato un’intervista a un tale dr. Shiva, che sostiene che Hillary Clinton, Mark Zuckerberg, Bill Gates e l’Onu promuovono “la paura del Coronavirus”, che è stato “creato dal deep state”. Shiva sostiene inoltre che la soluzione alla pandemia siano un po’ di vitamine e “stare al sole”. C’è poi Byoblu, l’account di Claudio Messora, ex responsabile della comunicazione del M5s a Bruxelles, noto diffusore di teorie antiscientifiche, che ha rilanciato due interviste a Stefano Montanari – l’idolo degli antivaccinisti italiani – che sostiene la mortalità del virus è “probabilmente inesistente” e che afferma: “Il coronavirus è una bufala”. C’è poi un blogger sovranista, di nome Cesare Sacchetti, che sostiene che il virus sia stato “modificato in laboratorio” per arrivare a un obiettivo: “Il microchip di Bill Gates e di Rockefeller”. A completare il dream team c’è la dirigente della Lega Patrizia Rametta, attivista no euro e co-relatrice in diversi convegni degli economisti Alberto Bagnai e Claudio Borghi. Sostiene che “Bill Gates ha il brevetto del Coronavirus già da prima della pandemia”. Come se qualcuno poi gli pagasse le royalty per ogni nuovo contagio.

   

Probabilmente la ricerca troverà una cura o un vaccino e il Covid sparirà presto, ma contro la disinformazione e il complottismo sarà molto più dura.

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