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L’indifferenza rivelatrice dell’Europa sulle idiozie della nostra classe dirigente

Luciano Capone

Gli insulti e le gaffe rivolti ad alcuni paesi europei non hanno trovato reazioni di sdegno: un silenzio che ci dovrebbe far riflettere

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Roma. Immaginate questa scena. Il conduttore della principale trasmissione di approfondimento e di giornalismo investigativo della tv di stato austriaca guarda dritto in camera e fa questo comizietto: “In Europa ci sono paesi indebitati come Italia, Portogallo e Grecia che che vorrebbero mettere le mani sui nostri soldi. Gli serviamo vivi, ma in terapia intensiva. L’Italia è uno dei più grandi paesi con presenza mafiosa. Quando ripartirà l’economia ricordiamoci di non comprare dalle aziende italiane, che sottraggono risorse all’Austria”. Che tipo di reazione ci sarebbe stata in Italia? Come minimo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio avrebbe richiamato l’ambasciatore austriaco, visto che per molto meno – cioè per un articolo di un commentatore sul giornale tedesco die Welt che, citando fonti italiane, denunciava la possibilità che la mafia intercettasse i fondi europei – ha preteso le scuse della Germania. Probabilmente Giorgia Meloni avrebbe richiamato alla memoria il sangue versato dai nostri avi nella Grande Guerra, Luigi Di Maio avrebbe celebrato la vittoria di Caporetto, Matteo Salvini avrebbe ricordato le Cinque giornate di Milano e, insieme, cantando la leggenda del Piave, avrebbero dichiarato guerra ai “nipotini di Radetzky”.

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Roma. Immaginate questa scena. Il conduttore della principale trasmissione di approfondimento e di giornalismo investigativo della tv di stato austriaca guarda dritto in camera e fa questo comizietto: “In Europa ci sono paesi indebitati come Italia, Portogallo e Grecia che che vorrebbero mettere le mani sui nostri soldi. Gli serviamo vivi, ma in terapia intensiva. L’Italia è uno dei più grandi paesi con presenza mafiosa. Quando ripartirà l’economia ricordiamoci di non comprare dalle aziende italiane, che sottraggono risorse all’Austria”. Che tipo di reazione ci sarebbe stata in Italia? Come minimo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio avrebbe richiamato l’ambasciatore austriaco, visto che per molto meno – cioè per un articolo di un commentatore sul giornale tedesco die Welt che, citando fonti italiane, denunciava la possibilità che la mafia intercettasse i fondi europei – ha preteso le scuse della Germania. Probabilmente Giorgia Meloni avrebbe richiamato alla memoria il sangue versato dai nostri avi nella Grande Guerra, Luigi Di Maio avrebbe celebrato la vittoria di Caporetto, Matteo Salvini avrebbe ricordato le Cinque giornate di Milano e, insieme, cantando la leggenda del Piave, avrebbero dichiarato guerra ai “nipotini di Radetzky”.

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Ora immaginate quest’altra scena. Un ministro del governo olandese va in una trasmissione giornalistica della tv di stato in prima serata e, di fronte alla giornalista che annuisce, afferma: “L’Europa l’ha fondata l’Olanda, non l’ha fondata l’Italia. Sulla nostra pelle e sulla pelle dei nostri nonni c’è il sangue su cui è nata quest’Europa”. Per molto meno, cioè per non aver manifestato solidarietà ed empatia con i paesi del sud, il premier olandese Rutte e il ministro delle Finanze Hoekstra sono stati duramente criticati. Se un ministro avesse disconosciuto la storia e negato all’Italia il suo ruolo di “paese fondatore” della Comunità europea, sarebbe scoppiata una rivoluzione. O quantomeno una richiesta di scuse e dimissioni immediate.

 

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E adesso immaginate quest’altra scena. Un importante parlamentare della Cdu, il partito di Angela Merkel e prima forza del Bundestag, fa un tweet del genere: “L’offerta di Conte, San Giuseppe patrono d’Europa? Su la testa: abbiamo subito fin troppo i diktat dei nipotini di Mussolini e degli stati canaglia suoi complici!”. Un tweet del genere sarebbe stato su tutte le prime pagine dei giornali, avrebbe riempito di talk show per almeno una settimana, scatenato le proteste di tutte le istituzioni con richieste immediate di scuse e dimissioni. Altro che le sceneggiate di Di Maio contro una tv francese per un video sulla pizza, qui si accosta a un dittatore sanguinario il presidente del Consiglio di una democrazia antifascita! Un attacco inaccettabile da parte di un esponente di una forza di governo di un paese dell’Ue.

 

Se queste tre scene vi sembrano immaginarie e completamente irrealistiche è solo perché l’Italia ha il ruolo di “vittima”. Perché nella settimana appena trascorsa le tre scene sono accadute, ma a parti invertite. Il giornalista del servizio pubblico è Sigfrido Ranucci di Report, che guardando in telecamera ha lanciato un’intemerata contro “Germania, Olanda e Austria” che continuano “a ficcare il naso nei bilanci” dell’Italia. “Vorranno continuare a incassare dallo spread?”, si è chiesto con una domanda che non ha senso economico. E poi ha attaccato l’Olanda – “uno dei più grandi paradisi fiscali” – e più specificamente un’azienda olandese: “Quando riapriranno ricordiamoci di non prenotare i nostri alberghi attraverso l’olandese Booking”. Il ministro è Francesco Boccia, del Pd, che a “Cartabianca” di Bianca Berlinguer, facendo sfoggio della sua cultura, ha detto: “L’Europa l’ha fondata l’Italia, non l’ha fondata l’Olanda”, aggiungendo una frase un po' patetica sul sangue degli italiani. Il parlamentare del partito del premier è il grillino Elio Lannutti, già autore di tweet antisemiti, che ha definito la Merkel e i tedeschi “nipotini di Hitler”. A differenza di quanto accade nel nostro stato di permalosità e indignazione permanente, non risultano reazioni di sdegno nell’opinione pubblica né richieste ufficiali di scuse in Germania, Olanda, Austria. Probabilmente perché hanno compreso che quella italiana è una classe dirigente freak, che non va presa sul serio. E’ il loro silenzio ciò che più dovrebbe offendere e far riflettere gli italiani.

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