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Passeggiate romane

Salvini vuole Conte

La carta Draghi è sponsorizzata solo da Renzi, il leghista vuole stare all’opposizione. E il M5s…

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Da quando i tedeschi si sono schierati con i paesi del nord per evitare di spaccare quel fronte, e si è quindi capito che non ci sarà nessun coronabond e che Angela Merkel non permetterà al nostro paese di accedere al Mes senza condizioni, continua e nell’ombra il lavoro di quanti vorrebbero un governo di unità nazionale presieduto da Mario Draghi. Ma prosegue con altrettanta solerzia anche l’opera di resistenza messa in atto dai sostenitori di Giuseppe Conte. Il quale, non casualmente, ha incontrato il Papa, come a far vedere di non essere solo. Ma il presidente del Consiglio ha, a sorpresa, un sostenitore che non avrebbe mai e poi mai pensato di avere. Cioè, Matteo Salvini. Il leader della Lega non è d’accordo con il suo braccio destro Giancarlo Giorgetti, gran fautore dell’operazione Draghi. E’ convinto che l’avvento dell’ex governatore equivalga alla fine della sua carriera e perciò sta facendo il diavolo a quattro per opporsi a questo progetto. Meglio tenersi Conte e sperare nelle elezioni.

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Da quando i tedeschi si sono schierati con i paesi del nord per evitare di spaccare quel fronte, e si è quindi capito che non ci sarà nessun coronabond e che Angela Merkel non permetterà al nostro paese di accedere al Mes senza condizioni, continua e nell’ombra il lavoro di quanti vorrebbero un governo di unità nazionale presieduto da Mario Draghi. Ma prosegue con altrettanta solerzia anche l’opera di resistenza messa in atto dai sostenitori di Giuseppe Conte. Il quale, non casualmente, ha incontrato il Papa, come a far vedere di non essere solo. Ma il presidente del Consiglio ha, a sorpresa, un sostenitore che non avrebbe mai e poi mai pensato di avere. Cioè, Matteo Salvini. Il leader della Lega non è d’accordo con il suo braccio destro Giancarlo Giorgetti, gran fautore dell’operazione Draghi. E’ convinto che l’avvento dell’ex governatore equivalga alla fine della sua carriera e perciò sta facendo il diavolo a quattro per opporsi a questo progetto. Meglio tenersi Conte e sperare nelle elezioni.

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Il Pd almeno al momento sta in maggior parte con il premier e non vede di buon occhio l’operazione Draghi. Però anche al Nazareno cominciano a farsi sentire lamentele per una certa gestione del governo. Nel mirino c’è anche il ministro dell’Economia Gualtieri.

 

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Nei semideserti palazzi della politica si racconta che Renzi sia favorevole all’operazione Draghi per un duplice motivo. Primo perché ritiene che Conte non sia in grado di guidare il paese nella fase che arriverà dopo l’emergenza sanitaria, quando si tratterà di fronteggiare la crisi economica e il disagio sociale. Secondo perché, al contrario di Salvini, vede in questo progetto la possibilità di un rilancio personale. Come? E’ chiaro che se si affidasse la presidenza del Consiglio a un tecnico la politica non potrebbe comunque farsi da parte, pena il rischio di finire sotto una pietra tombale. Perciò al governo, con l’ex governatore della Bce, dovrebbero andare i leader politici. E le malelingue dicono che Renzi abbia già fatto un pensierino sul ministero oggi occupato da Di Maio.

 

E a proposito del ministro degli Esteri, a sentire le voci che circolano negli ambienti dei 5 stelle, pare che anche lui non sia contrario a sostituire il non amato Giuseppe Conte.

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Tra i tanti ostacoli che l’operazione Draghi ha davanti ce n’è uno in particolare. Perché l’operazione vada in porto, infatti, sarebbe necessario che qualcuno nella maggioranza a un certo punto staccasse la spina al governo. Ma chi è pronto ad assumersi questa responsabilità? Renzi? Al momento il leader di Italia viva sembra piuttosto intento a fugare ogni dubbio sul suo conto.

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