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Popolari, non populisti. Tosi aderisce all'appello del Foglio

Flavio Tosi

Il leader del Movimento civico Fare!: “Nel centrodestra si commette lo sbaglio di rincorrere Salvini. Manca totalmente un soggetto credibile e indipendente, alternativo e pragmatico”

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Al direttore - Ho apprezzato e condiviso il Suo editoriale circa la necessità di una nuova proposta politica all’interno del centrodestra. Lei la chiama la destra “non truce” ed evoca un grande “partito conservatore”. Da tempo sostengo che occorre costruire e lanciare un nuovo contenitore politico “dal basso” che sappia essere popolare (e non populista), liberale e riformista. Intendo una forza politica responsabile, autorevole, lungimirante in Italia e forte in Europa per tutelare gli interessi del paese. Paese oggi isolato come non mai all’interno dell’Unione europea. Un movimento che unisca gli amministratori, i territori, il civismo popolare e liberal-democratico dell’associazionismo (cattolico e laico) diffuso nel paese. Un soggetto politico che sappia farsi trovare pronto quando passerà questa “sbornia” populista. La domanda all’interno del paese è enorme, ma oggi manca un’adeguata offerta politica. Oggi ci troviamo dinanzi a un bipolarismo dormiente, congelato dalla strana alleanza Lega-Cinque stelle. Il governo gialloverde infatti nasce da un accordo politico tra i due populismi: quello di “destra” (virgolette d’obbligo dato che per me la destra vera è cosa più seria) della Lega e quello di sinistra dei 5 Stelle. Questo paradossalmente polarizza e radicalizza lo scontro all’interno della stessa compagine governativa, dove i due contraenti del “contratto” recitano a turno le due parti in commedia, maggioranza e opposizione insieme. Agli altri partiti restano così le briciole. Tuttavia questo è un gioco a corto respiro, che presto esploderà nelle sue furbizie e contraddizioni.

 

Il bipolarismo che definisco “dormiente” infatti è ancora vivo. Oggi lo schema potenziale è questo: Movimento 5 stelle e Pd nel centrosinistra e Lega e “partito X” nel centrodestra. Il partito X oggi è quello che lei invoca, il “non truce”, è il contenitore politico che il sottoscritto chiede da tempo.

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Nell’area di centrosinistra, declinazione populista, c’è il Movimento 5 stelle. Un campo, questo, occupato anche dal Partito Democratico, distante dal contenitore di centrodestra che ho in mente, tuttavia non populista. Non è un caso che autorevoli esponenti del Pd come Delrio e ancor più Franceschini nelle ultime settimane abbiano aperto a un dialogo con i grillini. Questo quindi il campo di centrosinistra: Pd e Cinque stelle.

 

Nel centrodestra invece si commette lo sbaglio di rincorrere Salvini, c’è la gara a chi è più sovranista e populista, tutti adulano e scopiazzano il leader della Lega, sognano di costruire il partitino personale che faccia da stampella acritica. Manca totalmente, insomma, un soggetto credibile e indipendente, alternativo e pragmatico (il partito X di cui sopra). In un quadro politico e di Governo nel frattempo drammatico.

 

Il (mal)governo Lega-M5s infatti è impegnato nel cercare di istupidire il popolo. Abbiamo due Vicepremier inadeguati. Uno fa il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico quando prima di professione era un disoccupato cronico. L’altro – mentre il figlio adolescente scorrazza con la moto d’acqua della Polizia – s’improvvisa dj al Papeete con il mojito in mano e qualche birra in corpo. Salvini parla tanto e lavora poco. E in quel poco produce l’esatto contrario di ciò che prometteva in campagna elettorale: aumenta la spesa e il debito pubblico, rischia di far aumentare l’Iva al 26 per cento, mentre il conto lo pagano le imprese e le famiglie.

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In questo scenario devastante per il paese, Forza Italia sta perdendo l’occasione di dar vita ad un soggetto davvero nuovo e serio. Nel partito c’è un confronto interno tra chi non vuole asservirsi a Salvini e chi invece pensa solo a salvare se stesso e la poltrona, a preservare una specie in estinzione. Il tutto a danno della stessa Forza Italia.

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Che fare, dunque? Abbiamo una sola certezza: o Berlusconi dà l’input per il vero rinnovamento (rottamando chi vive alle sue spalle di luce riflessa) e quindi rinascerà un movimento da 30 per cento (oggi molti elettori di centrodestra o non votano o votano Salvini perché non credono più in quel poco che è rimasto della Forza Italia delle origini), oppure il partito morirà e ci sarà il si salvi chi può - molti si accaseranno da Salvini che poi li spazzerà via uno alla volta. Ma anche in questo caso si creerà un vuoto politico enorme, che verrà sicuramente riempito solo da chi avrà il coraggio di non soggiacere a Salvini e andrà a riprendersi gli elettori del centrodestra che non aspettano altro che una seria offerta politica in quel campo.

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Quindi, qualsiasi cosa accada, un vero nuovo soggetto vedrà la luce, o come evoluzione (vera, non finta) di Forza Italia o dalle sue ceneri. Noi saremo della partita.

 

Flavio Tosi, leader del Movimento civico Fare!

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