Può esistere un'alleanza Pd-M5s? Tutte le tracce dell'avvicinamento tra Democratici e grillini
Salvini attacca gli alleati di governo: “Inizio a notare troppi accoppiamenti, troppa sintonia”. I Dem negano: “Un’intesa con i 5 Stelle? Sono diventati di destra, non esiste”. Ma i segnali d'intesa non mancano
Forse sono solo schermaglie elettorali. Da un lato il M5s che non perde occasione per denunciare la deriva verso destra della Lega (che secondo il Cise starebbe allontanando gli elettori e spiegherebbe la perdita di consensi registrata nell'ultimo periodo). Dall'altro il Carroccio che, al contrario, prova a denunciare lo spostamento verso il Pd del M5s. Cosa che non farà di certo piacere agli elettori grillini visto che gran parte del successo del Movimento è legato all'essersi proposto come alternativa ai Democratici.
Fatto sta che oggi Matteo Salvini ha affondato il colpo: “Inizio a notare troppi accoppiamenti fra Pd e 5 Stelle, troppa sintonia. No alla flat tax, no ad Autonomia, no al nuovo decreto sicurezza. E magari riapriamo i porti. Mi spieghi qualcuno se vuole andare d'accordo con il Pd o con gli italiani e la Lega rispettando il patto”. Poco dopo anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ospite di Porta a Porta, rilancia: “In Parlamento ci sarebbero i numeri, per una alleanza di governo tra M5s e Pd, sia alla Camera sia al Senato. Leggo sui giornali di avvicinamenti”. Ed evoca addirittura l'ipotesi di un voto anticipato: “Sono quattro mesi di campagna elettorale, lo stato di litigiosità è evidente a tutti. Se prosegue dopo il 26 maggio è insostenibile. Sono convinto che dopo ci sarà un altro indirizzo per la convivenza e un altro metodo di lavoro”.
Nel frattempo, mentre Luigi Di Maio ammette di non “capire più Salvini” e chiede “un vertice di governo”, il Pd respinge ipotesi di possibili e imminenti nozze. “Un’alleanza con i 5 Stelle? Ma i 5 Stelle sono diventati un partito di destra, in tutto e per tutto uguale alla Lega – sottolinea il vicesegretario del Pd, Paola De Micheli –. Ed è per questo che non esiste possibilità alcuna di un’alleanza tra noi e M5s”.
Sarà, ma come abbiamo scritto in queste settimane sul Foglio, i segnali di avvicinamento tra Democratici e grillini non mancano. Dal programma per le Europee al “soccorso” sullo sblocca-cantieri, passando per l’improvvisa convergenza sui temi dell’antifascismo. Chissà se dopo le elezioni il corteggiamento porterà a un rapporto organico di governo.
Per approfondire leggi anche:
Leggi anche:
Leggi anche:
Leggi anche:
Antifascismo per definizione
Parlare di patria è paccottiglia nostalgica e un po' fascista? Non proprio
cortocircuiti Nimby