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“Caro Salvini, non basta dire Sì Tav per fare la Tav”

<p>Mino Giachino, promotore del movimento S&igrave; Tav, che ha manifestato davanti a Montecitorio, spiega la tattica salviniana&nbsp; dopo l'approvazione della mozione di maggioranza che impegna il governo a ridiscutere la Torino-Lione</p>

Alberto Brambilla
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Partiti all'alba da Porta Susa, con cartelli gialli “Sì Tav, Sì Lavoro” i sostenitori della linea ad alta velocità Torino-Lione sono stati ricevuti in tarda mattinata in audizione alla Camera. Quasi nelle stesse ore, proprio l'aula di Montecitorio dava il via libera alla mozione presentata da Lega e M5s che impegna il governo a ridiscutere il progetto (261 i sì, 132 i no, due gli astenuti)

 

La mobilitazione è stata indetta da Mino Giachino, l'ex sottosegretario ai Trasporti di Forza Italia e ora promotore della petizione Sì Tav su Change.org che ha superato centodieci mila adesioni. In questa intervista Giachino spiega al Foglio la tattica di Matteo Salvini: “La mozione, dal punto di vista legislativo non ha alcun valore”, dice al Foglio, “Ha una funzione tattica per consentire al M5s di superare la scadenza elettorale in Sardegna”. E aggiunge: “Caro Salvini, non basta dire Sì Tav per fare la Tav”.

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