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Il braccino del tennista di Appendino

Redazione

Le pretese del M5s sulle Atp finals a Torino. Un (altro) problema di coerenza

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Ora fanno la voce grossa. “Il governo sciolga gli indugi e confermi le garanzie che si era impegnato a fornire. Si tratta di un’opportunità unica che Torino, il Piemonte e tutto il nostro paese non possono perdere”, dice Chiara Appendino. Si riferisce alle Atp Finals, uno degli appuntamenti più importanti del calendario tennistico a livello mondiale, che il capoluogo sabaudo si era candidato a ospitare dal 2021 al 2025. Fanno la voce grossa, i grillini torinesi, e addirittura evocano il complotto: “La Lega – denunciano i consiglieri della Appendino – non ci ha concesso le Atp Finals perché il M5s non ha dato garantito il sostegno economico ai Giochi invernali di Cortina e Milano” (quelle, peraltro, a cui gli stessi Cinque stelle hanno rinunciato).

   

Insomma, la Appendino reclama i 78 milioni di euro di fideiussione per potere portare avanti la candidatura (anche se la scadenza è ormai prossima), e pretende che a fornirglieli sia il “governo amico”, in un modo o nell’altro. Pretende, cioè, che l’esecutivo gialloverde faccia ciò che, la scorsa legislatura, fu rimproverato come scandalo al governo del Pd, quando Renzi e Gentiloni finanziarono la Ryder Cup di golf del 2022 a Roma. L’accusa, in quel caso, era di avere nascosto tra le pieghe della legge di Bilancio per il 2017 circa 60 milioni sotto forma di foraggiamento al fondo “Giovani e sport”. E dagli, allora, con le accuse congiunte, da parte di Lega e M5s, di “scarsa trasparenza”, di “manovra occulta”.

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Ora, quello che il sottosegretario grillino alla presidenza del Consiglio, Simone Valente, ha chiesto al suo collega di governo Giancarlo Giorgetti, è di attuare, di fatto, una manovra analoga. A quel punto, il titolare della delega allo Sport, ha ribattuto: “Quei soldi non li ho, trovateli e facciamo approvare le garanzie in Cdm”. Bisognava insomma ricorrere, almeno in parte, a fondi regionali, o a quelli per la coesione, o attingere dal bilancio del comune di Torino. Nulla: i grillini non hanno voluto. E ora, però, protestano.

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