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C'è l'accordo: Martina segretario. E congresso pd entro le europee, Marcucci: "Nel 2019"

David Allegranti

Il capogruppo renziano in Senato: “Abbiamo governato bene e comunicato male”

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Roma. Sabato 7 luglio il Pd deciderà più o meno che cosa fare di se stesso, nell’assemblea convocata all’Ergife. Venerdì 6 luglio si sono incontrati i vertici delle correnti, compreso il reggente Maurizio Martina, osservato speciale. C’erano Lorenzo Guerini per l’area Renzi, Matteo Orfini per i Giovani Turchi, Gianni Cuperlo per la minoranza guidata da Andrea Orlando, Francesco Boccia per la minoranza guidata da Michele Emiliano e Luigi Zanda per Area Dem, la corrente di Dario Franceschini. La riunione è servita per trovare un accordo tra le correnti: “Eleggiamo Martina e concludiamo il congresso entro le Europee”, dice un dirigente del Pd. Il reggente dunque sarebbe confermato alla guida dei Democratici ma avrebbe il compito di portare il partito al congresso prima delle prossime elezioni per il rinnovo dell’Europarlamento. In questo modo ci sarebbe nel 2019 un segretario pienamente legittimato dal voto delle primarie.

 

“Il Pd, con la sua Assemblea nazionale, comincerà un percorso che lo porterà al congresso nel 2019, e a rafforzare un’opposizione parlamentare che dovrà essere sempre più robusta”, dice il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci. “Quanto alla nostra identità: siamo e restiamo un partito fieramente riformista e con una solida cultura di governo. Chi si aspetta abiure e ritorni al passato, non sarà soddisfatto. Rivendichiamo i risultati dei nostri esecutivi, diciamo forte e chiaro che Matteo Renzi e Paolo Gentiloni hanno portato l’Italia fuori da una crisi, che oggi rischia di ripiombarci addosso. Abbiamo governato bene e comunicato male”.

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