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Pasquino ci spiega perché per il Pd è un rischio candidare Casini a Bologna

<p>L'analisi del politologo sulla sfida nel capoluogo emiliano</p>

David Allegranti
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Il politologo Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienze politiche dell'Università di Bologna, spiega così i rischi che pone al partito democratico la sfida tra Pier Ferdinando Casini e Vasco Errani nel capoluogo emiliano: "Casini dovrebbe vincere perché il Pd 'ufficiale', diciamo così, ha più voti che non liberi e uguali, anche se Errani ha una presenza cittadina vera, una storia politica ammirevole ed è rappresentativo di buona parte dell'elettorato del Pd".

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Secondo Pasquino, la scelta di Casini come candidato di coalizione presenta più di un pericolo, per i democratici, "perché dice che il Pd non sa più esattamente che cos'è. Un conto è fare un partito tra ex comunisti, progressisti riformisti ed ex cattolici democratici, un conto è prendere Casini, che popolare, tra virgolette, non è mai stato e non ha mai detto nulla che lo portasse nella direzione del Pd".

 

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Quanto alle crisi di coscienza, dice il professore, "gli ex comunisti in questo paese ne hanno viste talmente tante che forse la loro coscienza si è acquietata. A questo punto dovranno valutare le proposte in campo. Potrebbe anche essere che vogliano dare una lezione ai propri dirigenti. Staremo a vedere: c'è anche la possibilità che non votino nessuno dei due e scelgano il M5s. La situazione, per il Senato, è sicuramente in movimento", conclude Pasquino.

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